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Tentato duplice omicidio a Schiavonea, fermato nella notte il genero di Francesco Sisto

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Tentato duplice omicidio a Schiavonea, fermato nella notte il genero di Francesco Sisto

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«La vicenda poteva assumere contorni più gravi – spiega il comandante del comando provinciale dell’Arma, il colonnello Piero Sutera, durante la conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio per fare chiarezza sulla vicenda che ha sconvolto gli abitanti di Schiavonea. Presente anche il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla che ha fornito dettagli utili delle fasi investigative condotte dal tenente Giuseppe Della Queva comandante del Norm dei carabinieri di Corigliano Calabro. Al tavolo della conferenza anche il negoziatore, il maresciallo Romano.

9663e078-54b1-4d24-8b3b-d846df97e2b7«Abbiamo  seguito in maniera serrata insieme al procuratore capo Facciola, con le nostre articolazioni periferiche della compagnia di Corigliano Calabro – continua il colonnello Sutera-, la vicenda che sostanzialmente nasce alle 14 della giornata di ieri , nel momento in cui giunge alla centrale operativa una richiesta di intervento nella frazione  di Schiavonea, nel comune di Corigliano Calabro, una zona densamente popolata. Le prime informazioni erano di due persone attinte da arma da fuoco che chiaramente doveva essere dettagliata. L’urgenza e l’immediatezza hanno fatto sì che si intervenisse sul posto con forze cospicue; quindi la compagnia di Corigliano con tutte le sue articolazioni, la radiomobile, la stazione. Al tempo stesso si è ritenuto opportuno, prevedendo scenari più complessi, fare intervenire sul posto anche la limitrofa compagnia di Rossano. Nel momento in cui sono arrivati hanno  compreso l’origine della vicenda, questa diatriba all’interno della famiglia con l’esplosione di arma di fuoco verso soggetti attinti, che sono stati  immediatamente fatti evacuare ed accompagnati negli ospedali. Siamo intervenuti per mettere in sicurezza l’area in cui si è operato correttamente con una doppia  cinturazione per chiudere qualsiasi accesso, sia pedonale per ignari passanti, che veicolare, e poi una cinturazione  molto più stretta e limitrofa all’immobile, evacuando questa palazzina a tre piani.

Il problema chiaramente  dall’attività investigativa condotta riportava al primo piano della palazzina dove Sisto Cosimo, in possesso di un’arma, una pistola 38 special, legalmente detenuta, aveva fatto fuoco all’altezza del pianerottolo all’indirizzo del figlio e della nuora. Si è ritenuto in una prima fase garantire la sicurezza di tutti. Sisto Cosimo si era asserragliato all’interno della propria abitazione e con lui c’era anche la consorte. Stiamo parlando di una persona che in quel momento si trovava in una situazione di forte instabilità  emotiva. Aggiungo che, la determinazione assunta in quel momento è stata quella di fare intervenire sul posto un nostro militare specializzato in negoziazione, formato con corsi specifici che dal  comando provinciale di Cosenza si è recato sul posto e da lì, diciamo ha sfruttato l’appoggio da parte di un familiare di Sisto Cosimo, il nipote, per aprire un canale comunicativo. Quando si parla di negoziazione, sostanzialmente si fa riferimento ad un merito non conflittuale di gestione delle crisi, per cui presuppone  che ci sia un rapporto di “fiducia ed empatia” tra in quel momento l’espressione dell’istituzione e il soggetto che può trovarsi in una situazione di forte instabilità emotiva. E questo è stato fatto con una telefonata particolarmente lunga. Si sono abbattuti i muri e si è cercato  di capire se ci fossero, e quali fossero, le ulteriori idee malsane che potevano passare nella mente  di un soggetto che aveva appena esploso colpi d’arma da fuoco nei confronti del figlio. Anche la resa è stata effettuata dopo una lunga  trattativa telefonica ma in una situazione di tranquillità per i presenti sul posto. Il soggetto ha lasciato su indicazione del maresciallo, così come gli era stato richiesto la pistola sul pianerottolo di casa e soltanto una volta rientrato in casa e neutralizzata la pistola si è passata alla resa finale con la consegna ai carabinieri».

 

I profondi dissidi familiari e le denunce presentate in Procura

Il procuratore capo della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha ringraziato  i militari dell’Arma e il colonnello Sutera «Come al solito devo dire, in modo tempestivo si sono occupati subito  della sicurezza soprattutto di tutto ciò che circondava la scena del crimine. Guardate, c’è materia per i sociologi in questo periodo per ciò  che sta accadendo nella zona; sembra che ci stiamo occupando più di fatti di famiglia e non di mafia, paradossalmente, ma ci sono interessi che vanno oltre, discussioni familiari e probabilmente una crisi generazionale che si sta verificando.  Quello che è accaduto  è stato spiegato dal comandante Sutera. Fino a stanotte con il tenente  Della Queva e con la collega di turno abbiamo cercato di chiarire tutta la vicenda. Ci sono profondi dissidi che nascono su interessi economici. Parliamo di un’attività molto conosciuta nel corso degli anni e soprattutto un’attività che ha prodotto reddito nell’ambito familiare e  forse da lì si sono scatenate una serie di situazioni sia in ambito civilistico che penale. Stiamo ancora cercando di ricostruire quello che è il movente  della reazione che ha avuto Cosimo Sisto ma soprattutto per capire il perchè si sia scatenata questa reazione così violenta e improvvisa.

Abbiamo accertato che la discussione è stata preceduta, così come accertato dai sopralluoghi dei carabinieri, oltre dei colpi di arma da fuoco di Sisto Cosimo, da una precedente sparatoria che ha interessato l’esterno dell’abitazione dell’84enne. E’ stata un’attività in progress, mano mano che si acquisivano i dati. E’ emerso nel corso della serata che c’era un’altra persona, Antonio Marinaro, 26 anni, coinvolta nei fatti, in particolar modo il marito della nipote di  Cosimo Sisto e, quindi, figlia di Francesco Sisto, uno dei due feriti, che  in qualche modo ha partecipato a questa azione. Per diverse ore non è stato rintracciabile in zona. Durante l’interrogatorio ha ammesso di avere esploso lui colpi di pistola che è stata rinvenuta anche lì non in maniera agevole. In prima battuta battuta c’ha portato a casa ma ha consegnato una pistola a salve; quindi un atteggiamento anche difficile a comprendere che la dice lunga su cosa sia accaduto e su cosa ci sia in atto ancora da comprendere.

Oltre all’arresto di Sisto Cosimo è stato tratto in arresto il Marinaro, per il reato di porto e detenzione illegale e ricettazione di arma da fuoco. La pistola è stata rinvenuta successivamente e stiamo lavorando per ricostruire quello che è accaduto nell’ambito di questa famiglia nota sul territorio, conosciute nell’ambiente non solo per l’attività del panificio. Collaborazione dall’esterno nessuna; è un fabbricato dove sono tutti familiari e quindi c’è anche un po’ di resistenza a parlare di questioni che potrebbero coinvolgere i parenti. La sparatoria è avvenuta dall’esterno verso il balcone di Sisto Cosimo. Sono stati  bravi i carabinieri ad accorgersi delle tracce di ogive  che avevano attinto la parte esterna dell’infisso»

Sul panificio «Il panificio di Sisto Cosimo era stato donato dal padre al figlio ferito e agli altri due che avevano una partecipazione (sono sei figli, tre femmine e tre maschi). Il Marinaro ha sposato la figlia dell’attuale ferito che gestiva il panificio. La condotta e legata al contesto  familiare di cui stiamo discutendo. Presso la Procura ci sono fatti pregressi pendenti personali, civili,  che hanno segnato una escalation, probabilmente anche negli ultimi tempi ci sono state operazioni interne alla famiglia con donazioni di alcuni beni e la situazione è degenerata»

 

Ritrovamento della Beretta 6.35

«All’inizio Marinaro non ha collaborato, anzi ci ha dirottato su una pista sbagliata – spiega il Tenente Della Queva -. Siamo riusciti a convincerlo a collaborare e siamo riusciti a raggiungere il posto  dove era stata nascosta l’arma, materialmente indicato dallo stesso Marinaro. L’arma rinvenuta e sequestrata è una calibro 6.35, una Beretta, matricolata che risultava essere stata rubata precedentemente, circa due anni fa nella provincia di Cosenza. Quindi provento di furto e uno degli oggetti rubati in occasione di un furto in appartamento. Dopo la ricostruzione dei fatti siamo arrivati a cristallizzare la posizione del 26enne, che era sì sospettato di avere preso parte ad una sparatoria ma il ritrovamento della pistola e le fonti informative hanno permesso di ricostruire con maggior esattezza l’andamento dei fatti. il Marinaro ha esploso tre colpi di pistola dalla strada all’indirizzo della finestra di casa di Sisto Cosimo e sono stati rinvenuti dai carabinieri del nucleo operativo. Gli spari hanno scheggiato un vetro  e per la restante parte ha intaccato il marmo. Il fatto interessante è che il giovane, avendo ben chiaro che la pistola era provento di furto, subito dopo i fatti se n’è disfatto. All’interno dell’abitazione ci ha consegnato quasi spontaneamente la pistola a salve , soltanto dopo una lunga attività è stata rinvenuta la pistola occultata sulla pubblica via in Schiavonea. Era l’unico soggetto che nell’ambito familiare non si riusciva a trovare. Ha alcuni precedenti per reati contro il patrimonio».

 

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