Cosenza
LA LETTERA – “Sono 5 mesi che attendo di avere la mia cartella clinica: è inaccettabile”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera d’indignazione di una nostra lettrice che ci racconta la sua odissea per ritirare la sua cartella clinica dall’ospedale civile dell’Annunziata.
COSENZA – “Ancora una volta mi sono trovata di fronte ad atteggiamenti di scarsissima professionalità da parte degli addetti incaricati all’archivio dell’ospedale Annunziata. Vergognosa la mancanza di organizzazione ma ancor di più l’approccio con il cittadino a cui dovrebbero fornire un servizio, dal cittadino stesso pagato. Riuscire a mettersi in contatto per poi sentirsi mettere giù la cornetta, da una persona, un uomo, il quale è lì per dare indicazioni ed informazioni, perchè “si sbaglia a formulare la richiesta” è mortificante. Richiamare e attendere poi, minuti interminabili per ottenere informazioni semplici, le quali tramite terminale si dovrebbero fornire in pochi secondi, ascoltando in sottofondo le chiacchiere e i litigi in dialetto cosentino fra gli stessi addetti, i quali si distraggono finendo per non capire e richiedere più volte i motivi della richiesta al cittadino che è dall’altra parte del telefono e che inesorabilmente aspetta e continua a pagare il servizio telefonico, lo trovo obbrobrioso”.
“In tutto questo oggi – racconta la lettrice – non ho ancora ciò che è mio diritto avere, nonostante sia stata fatta richiesta della mia cartella clinica lo scorso mese di settembre, compilata con uno di questi addetti, ma soprattutto dopo aver pagato la quota per riceverla a casa. Passati 40 giorni di attesa mio marito si è recato personalmente in archivio a chiedere spiegazioni. La risposta alla sua richiesta è che la stessa, non era idonea. Pertanto siamo stati costretti a rifarla, ma sempre in presenza degli addetti, questo nei primi giorni di novembre. Oggi siamo a fine gennaio e la cartella è ancora in archivio”.
“La superficialità, l’incompetenza ma soprattutto la maleducazione – conclude la lettrice – rende indispensabile un provvedimento verso questi personaggi. In un tempo in cui molta gente resta a casa, con il desiderio di far bene un mestiere, mentre questi altri palesemente e indiscutibilmente insoddisfatti del ruolo che rivestono, è inaccettabile che vengano date loro continuità e opportunità che non rispettano. E’ inaccettabile”.
Social