Ferrara: “L’Europa sani una situazione che i Governi italiani non hanno inteso risolvere”
BRUXELLES – Continua l’attenzione dell’europarlamentare del MoVimento 5 Stelle, Laura Ferrara, verso il mondo del precariato. In particolare l’eurodeputata calabrese ha appena presentato interrogazione alla Commissione europea sulla situazione che da anni vivono migliaia di lavoratori precari della Ricerca. “Sono tantissimi i ricercatori che vivono da anni il disagio di una condizione lavorativa appesa sul filo del precariato, nel solo CNR 4500 dipendenti su oltre 11500 in servizio, prestano la propria attività lavorativa attraverso il reiterato ricorso a contratti a tempo determinato, contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti part-time e assegni di ricerca. Entrano nel Centro come giovani ricercatori e vi rimangono come professionisti affermati ma ancora precari. Nulla di definito e stabile. In Italia gli Enti pubblici vocati alla ricerca, abusano di queste tipologie contrattuali in pieno contrasto con quanto previsto con la direttiva 1999/70/CE, specificatamente alle clausole 4 (Principio di non discriminazione) e 5 (Misure di prevenzione degli abusi) dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato.
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