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Appalti sospetti: scambi di favori tra un funzionario del Comune di Cosenza e ditte “amiche”

Area Urbana

Appalti sospetti: scambi di favori tra un funzionario del Comune di Cosenza e ditte “amiche”

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Proseguono le indagini della Procura di Paola sugli appalti di Fuscaldo, che coinvolgerebbero anche un ingegnere del Comune di Cosenza, su lavori eseguiti nella città bruzia

 

COSENZA – L’inchiesta top secret portata avanti dalla Procura di Paola, riguardante gli appalti di Fuscaldo, arriva anche nelle stanze del Comune di Cosenza. Gli investigatori ipotizzano un sistema corrotto, basato su uno scambio di favori tra un funzionario pubblico e imprese “amiche”. A portare avanti le indagini è il pm Pierpaolo Bruni; il sostituto Valeria Teresa Grieco e gli agenti della Guardia di Finanza, diretti dal colonello Marco Grazioli. Proprio per acquisire atti, relativi ad opere pubbliche, la scorsa settimana sarebbe stato effettuato il blitz a Palazzo dei Bruzi. Gli investigatori starebbero esaminando nel dettaglio i lavori che hanno interessato piazza Santa Teresa, la chiesa di San Domenico e il teatro Rendano; tutti riconducibili allo stesso funzionario municipale, seppur eseguiti con ditte diverse. Il nome di tale persona avrebbe spinto, perciò, le fiamme gialle di Fuscaldo a recarsi anche a Cosenza. Si tratterebbe di Michele Fernandez, ingegnere che lavora sia al comune di Cosenza ma anche, dal 2014, a quello di Fuscaldo.

Insieme a lui nella lente d’ingrandimento sarebbero finiti un professionista e dieci imprenditori, che hanno portato ad allargare i confini dell’inchiesta anche a Rende, Montalto, Rossano, Acquappesa e Marano Principato. Per quanto riguarda i sospetti a Rende cadrebbero su un esponente del centrosinistra. Qualsiasi elemento utile al “giro di appalti sospetti”, viene esaminato: tabulati telefonici, internet, sedi delle attività sia lavorative che private. L’ingegnere Fernandez era già stato al centro dell’indagine sugli “appalti spezzatino”, portata avanti dal procuratore Mario Spagnuolo. Nei suoi confronti era arrivata la misura interdittiva, poi rigettata dal Gip per mancanza di esigenze cautelari. Proprio per questo su di lui l’attenzione resta alta. In particolare vengono setacciati tutti gli atti e documenti riguardanti l’arredo di piazza Santa Teresa; il completamento della chiesa di San Domenico e l’efficientamento energetico del Rendano. Le indagini  procedono a ritmi serrati.

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