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Incidente Santa Rosa: Mauro “travolto” da tre auto

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Incidente Santa Rosa: Mauro “travolto” da tre auto

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RENDE – L’ora del dolore. Dalle 8:20 di ieri mattina, la famiglia De Rose di Rose, non riesce a darsi pace per quella improvvisa e tragica morte di mauro, strappato alla vita a soli 22 anni dall’asfalto di contrada Santa Rosa, di Rende.

Quel ragazzo, ben voluto da tutti e conosciuto per la sua passione per le due ruote e tutto il mondo dei motori, ieri mattina, come d’abitudine, si stava recando nella’officina, dove lavorava come meccanico. Quella strada, dove ha avuto appuntamento con la morte, la conosceva bene, la percorreva tutte le mattine, quando uscendo di casa dal centro della Media Valle del Crati, imboccava la lingua lingua d’asfalto che lo portava fino al suo lavoro. Quella strada la conosceva come le sue tasche, ne era arrivato a conoscere i tratti pericolosi, le buche non bitumate e quelle lunghe zone, abbandonate a se stesse, senza un’indicazione stradale e senza il benchè minimo dispositivo di sicurezza: guardrail, dossi, semafori o recinzioni di sicurezza. Proprio su quella strada, il destino ha deciso di sconvolgere e travolgere la vita di Mauro, scegliendolo come vittima di quell’asfalto killer. Fino all’ora di pranzo, ieri, i vigili del fuoco del Comando provinciale di Cosenza, i pompieri del distaccamento di Rende, i carabinieri della Compagnia di Rende, gli uomini della polizia locale, i soccorritori del 118, hanno lavorato in sinergia, sia per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, ma anche per prestare soccorso agli automobilisti coinvolti nel tragico sinistro. Il bilancio dell’incidente, è di un morto sul colpo, Mauro De Rose, appunto, di una moto “spezzata”, come il centauro che la guidava, di una Fiat Punto, sfasciata, di un’Alfa 156 danneggiata, di un palo dell’illuminazione divelto e di tanta gente, testimoni increduli dell’incidente, rimasti paralizzati davanti a quello strazio. Solo dopo ore di lavoro e di intensi rilievi investigativi, quella lunga lingua d’asfalto, divenuta la “tomba” di Mauro De Rose, è stata restituita al traffico veicolare. Anche le auto, però, quando tutto è ritornato alla normalità, procedevano lente, quasi a voler testimoniare, con le marcie basse, il loro cordoglio alla sforunato ragazzo. La ricostruzione della dinamica dell’incidente, puntellata anche dai riscontri testimoniali, di chi a quell’ora era sulla strada e ha visto tutto, racconta che il centauro, sbanda, e non riesce a dominare il suo potente cavallo a due ruote, la Ducati Monster, trascina Mauro verso la corsia opposta, dove, proprio in quel momento, arriva a ritmo sostenuto, un’Alfa Romeo 159. L’impatto è violentissimo. L’autista alla guida dell’Alfa non riesce ad evitare, il centauro, per la velocità di marcia e l’urto d’impatto, l’auto finisce fuori strada, come un missile impazzito. La sua corsa folle si ferma solo davanti ad un palo dell’illuminazioe che viene centrato in pieno, fino a farlo inclinare su un lato. Mauro è ancora a terra, quando altre due auto, una Fiat Punto e una Ford Fiesta, lo investono, finendolo. Il corpo senza vita del centauro, viene sbalzato ad oltre 60 metri di distanza dal punto esatto dell’incidente. La gente urla, gli automobilisti si mettono le mani nei capelli e s’affrettano a comporre i numeri di emergenza per segnalare alle sale operative di soccorso quelle scene del disastro. La sala operativa del 118 di Cosenza, smista l’sos alla pet dell’Unical, così come viene anche allertta l’equipe medica e paramedica dell’elisoccorso, pronta ad alzarsi in vlo dall’avio superficie delle Cannuzze. L’elica del velivolo viene accesa, ma pochi minuti dopo si spengono i comandi. L’ordine di decollo è annullato: il ragazzo è morto. Dalla centrale operativa del Comando dei vigili del fuoco di Cosenza e dal distaccamento di Rende, partono le squadre di turno. I pompieri mettono in sicurezza le auto, effettuano gli interventi di loro competenza e lasciano il “campo” agli investigatori, pronti a prendere in consegna la lunga lingua d’asfalto, per comprendere meglio la dinamica della tragedia. Il corpo di Mauro viene coperto da un lenzuolo bianco. Nessuno si può avvicinare, la zona dove giace il cadavere del centauro viene blindata in attesa dell’arrivo del medico legale. L’informativa, ricca di dettagli, sit (sommarie informazioni testimoniali) e rilievi abbozzati sull’incidente viene tramessa alla procura della Repubblica di Cosenza. La notizia della morte di Mauro, arriva come uno tsunami sia al datore di lavoro, preoccupato per quell’inusuale ritardo del 22enne, sia alla mamma del centauro che ha un malore e viene soccorsa dai sanitari. Rose piange il suo figlio, Rende piange una giovane vita spezzata, l’opinione pubblica chiede con forza che di dovere intervenga su quella e su tante altre strade, bollate come killer. Troppo sangue innocente versato sull’asfalto. E’ ora di intervenire, basta a questa mattanza.

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