Site icon quicosenza

Bimbo colpito da forte otite, medici sbagliano la diagnosi: “E’ una reazione al vaccino”

Genitore racconta la storia del figlio colpito da una forte otite, non riconosciuta all’ospedale di Cosenza 

 

COSENZA – Dopo la storia della piccola Cloe e, alla luce del racconto di una mamma riguardante la sua bimba cardiopatica di nome Carol; sono arrivate molte altre segnalazioni da parte di pazienti che vogliono denunciare presunti casi di “malasanità” all’ospedale di Cosenza.

“Salve – ci scrive un utente – vorrei lasciare una testimonianza riguardo l’ospedale di Cosenza. Innanzitutto a giugno porto mio figlio in pronto soccorso a Cosenza perché da giorni aveva febbre alta che non passava mai, nemmeno con la tachipirina… continuavano a dirmi che fosse una reazione al vaccino mprv che aveva fatto una settimana prima, ma questa spiegazione non mi convinceva molto, anche perché il bambino si toccava le orecchie e quando gli misuravo la temperatura col termometro auricolare da una parte era più alta che dall’altra. Chiedo espressamente che gli vengano controllate le orecchie ma mi liquidano con la stessa spiegazione di prima: reazione da vaccino. Tutto questo accadeva di fine settimana, il lunedì vado dal pediatra a pagamento (la febbre era sempre alta, ha toccato i 40.2) e diagnostica una “otitona”, otite molto forte…subito antibiotici e gocce auricolari.

Il secondo episodio è legato ad un problema renale che ha mio figlio, una pielectasia…ci dicono di fare una scintigrafia renale…da premettere che per avere un appuntamento dobbiamo coinvolgere un esponente politico amico del primario. Prima di avere un appuntamento per la scintigrafia ero in contatto con un noto pediatra dell’ospedale di Cosenza (uno dei medici coinvolti nella vicenda della piccola Cloe), che più volte mi ha dato informazioni errate sulla situazione di mio figlio; addirittura una volta mi ha esposto un referto, quando invece noi ancora dovevamo effettuare l’esame! Poi la frase “migliore” di tutte… noi avevamo precedentemente avuto un colloquio privato con una dottoressa di nota fama che lavora a Milano..quando vede le carte della dottoressa, il pediatra di Cosenza dice a me e mio marito di non dire assolutamente al primario che ci aveva visitato la dottoressa di Miliano perché “non la può vedere e vi dirà sicuramente di andare a fare l’esame da lei”! Io ho risposto che a quel punto il primario avrebbe avuto il reparto invaso da Carabinieri e Polizia e chi più ne ha più ne metta e poi avremmo visto se mi faceva o no la scintigrafia! Per fortuna la situazione di mio figlio non è al pari della piccola Cloe e della bimba cardiopatica di cui ho letto sulla vostra pagina, ma la vergogna del nostro ospedale non ha limiti. Spero di essere utile con la mia testimonianza e che possa aiutare a confermare l’inadeguatezza dei medici a cui dobbiamo affidarci.”

Exit mobile version