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Rapina Mc Donald’s: gli autori restano in carcere

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Rapina Mc Donald’s: gli autori restano in carcere

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COSENZA – Carcere. Il gip Salvatore Carpino ha scilto la riserva: Tornelli, Cannata e Maestri, restano in carcere. Le ammissioni fatte dai tre, durante l’interrogatorio di garanzia, avvenuto in carcere nel pomeriggio di ieri, e la manifestazione di sincero pentimento evidenziata dagli arrestati, alla presenza dei loro legali di fiducia, gli avvocati penalisti Roberto Loscerbo e Amelia Ferrari, non hanno convinto il giudice per le indagini preliminari ad abbassare la guardia.

La bocciatura del gip non amamina la speranza deigli avvocati difensori di Tornelli, Cannata e Maestr, che stanno già lavorando al ricorso presso il Tdl di Catanzaro, sperando che i giudici del Tribunale della Libertà di Catanzaro decidano in maniera diversa. L’arresto dei due 42enni Tornelli e Cannata e del 25enne Maestri, come si ricorderà, era avvenuto, in maniera carambolesca, nel tardo pomeriggio di domenica, dopo che i tre, armati ed incappucciati, avevano fatto irruzione all’interno del Mc Donald’s di Zumpano, seminando il panico tra i dipendenti e i clienti. L’arresto dei tre, inoltre, era stato facilitato dalla telefonata di una dipendente del noto locale che, non vista dai rapinatori, s’era chiusa in uno stanzino e con il suo telefono cellulare aveva allertato il 112.I tre malviventi, tutti con alle spalle un curriculum delinquenziale ricco di precedenti di ogni specie, erano stati arrestati, per mano dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cosenza, coordinati dal maresciallo Domenico Lio, al termine di un inseguimento che, partito da Zumpano, s’era concluso lungo la strada che conduce nel ventre della città vecchia lungo la lingua d’asfalto di Cosenza Casali. Un inseguimento, durante il quale i tre, a bordo di un’auto, una Fiat Uno, poi risultata rubata, non avevano esitato a cercare di speronare l’auto degli inquirenti, nel tentativo di seminarli e sfuggire alla cattura. La determinazione del maresciallo Domenico Lio e dei suoi uomini, in prima linea nel fenomeno di controllo e repressione del fenomeno rapine, riesploso brutalmente, con un’escalation spaventosa di assalti ad esercizi commerciali e che ha fatto precipitare nel tunnel della paura commercianti e cittadini, ha avuto la meglio. I carabinieri, infatti, dopo averli costretti alla “resa”, avevano fermato i tre, ammanettandoli e perquisendoli. E dalla perquisizione nell’auto erano saltati fuore le pistole, tutte giocattolo, ma mancanti del tappo rosso, tolto per farle sembrer vere, i passamontagna, utilizzati per coprirsi il vlto e il bottino di 1500 euro. Tre indizi schiaccianti che avevano incastrato i tre, facendoli finire dietro le sbarre del carcere di via Popilia. Oggi il gip ha deciso che rimarranno lì, rinchiusi tra le celle del penitenziario cittadino. Mentre il gip ha emesso il suo verdetto, i carabinieri sono ancora impegnati nell’indagine investigativa, disposta dal pm Giuseppe Visconti, tesa ad accertare se anche in altre rapina ci sia la firma del trio

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