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Volontarie rapite in Siria. L’appello al Governo: ‘siamo in pericolo’

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Volontarie rapite in Siria. L’appello al Governo: ‘siamo in pericolo’

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In un video la richiesta d’aiuto: «siamo in pericolo».

La volontaria di origine cosentina Vanessa Marzullo e la sua amica Greta Ramelli sono dal 31 luglio scorso in mano ai rapitori in Siria. E nei giorni scorsi è stato pubblicato su youtube il video con il drammatico appello. Le due giovani indossano una veste di colore nero e il velo; dietro di loro nè un simbolo nè un logo della fazione terroristica e in mostra solo un foglio di carta con su scritto 17-12-14. «Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo – è il testo pronunciato da una delle ragazze – Supplichiamo il nostro governo ed i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. Il nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nostre vite». Vanessa 21 anni di Cosenza, e Greta, di 20, sono arrivate in Siria a fine luglio per aiutare la popolazione civile. Lavorano entrambe per l’Organizzazione Non Governativa da loro fondata ‘Progetto Horryaty’. Il Fronte al Nusra (branca di al Qaeda che opera in Siria e Libano) ha confermato di tenere prigioniere le due italiane: «Abbiamo le due donne italiane… perchè il loro paese sostiene tutti gli attacchi contro di noi in Siria», ha detto all’agenzia stampa tedesca Dpa Abu Fadel, un esponente del gruppo legato ad al Qaeda che opera in Siria e Libano. Salvatore Marzullo, il papà di Vanessa nonostante la grande preoccupazione ha dichiarato: “Stanno bene, siamo ottimisti. Abbiamo visto quelle immagini, le prime immagini di Vanessa e Greta da mesi, sembra stiano abbastanza bene anche se in una condizione difficile”.

 

IL VIDEO DELLE DUE GIOVANI COOPERANTI

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