Provincia
Costruiscono un casotto di cemento in un sito archeologico della Magna Grecia
L’area ubicata in provincia di Cosenza rappresenta una delle più importanti e meglio conservate testimonianze di architettura militare della Magna Grecia.
PALUDI (CS) – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro nella località Scarmace-Castiglione del Comune di Paludi un manufatto abusivo. Si tratta di una struttura edile di circa 60 metri quadri realizzata in un terreno agricolo, posto nelle immediate pertinenze del noto sito di interesse archeologico denominato “Parco Archeologico di Castiglione” risalente al IV secolo avanti Cristo, area questa particolarmente tutelata e sottoposta a vincolo archeologico nota per la presenza di un avamposto militare della Magna Grecia. Il manufatto con struttura verticale in blocchi di cemento era ancora in fase di realizzazione, sul posto è stata rinvenuta anche
una betoniera utilizzata per l’attività di realizzazione dello stesso.
Le indagini hanno verificato che il corpo edile era stato realizzato senza il permesso a costruire. Per tale motivo è stato denunciato un bracciante agricolo della zona responsabile di tale illecita opera edile, ricadente in zona “E” del vigente PdF, denominata “Parco Naturalistico Castiglione” e sito di interesse comunitario. Nelle prescrizioni urbanistiche vigenti nel Comune di Paludi vi è vincolo inibitorio a significare che l’opera abusiva realizzata non può essere oggetto di sanatoria e dovrà quindi essere demolita.
Inoltre un ulteriore controllo in località “Gelso” di Rossano ha portato al deferimento di un imprenditore agricolo del luogo che ha realizzato realizzati lavori di sbancamento, escavazioni ed estrazione di materiale senza le dovute autorizzazioni. Tali lavori hanno portato a radere quasi al suolo un rilievo collinare e all’espianto e reimpianto di piante di ulivo. Il rilievo collinare costituente il piano di campagna originario ha subito una sostanziale modifica sia nelle altezze che nelle curve di livello. Nel corso dei lavori, si è accertato l’espianto di circa 200 piante di ulivo in parte reimpiantate lungo il perimetro della particella per cui si è elevata una sanzione amministrativa di 100mila euro.
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