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Viaggiare tra stenti e violenze dall’Africa a Corigliano pagando circa duemila euro, tre scafisti in manette

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Viaggiare tra stenti e violenze dall’Africa a Corigliano pagando circa duemila euro, tre scafisti in manette

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Sfoggiavano il denaro guadagnato facendo foto con lo smartphone che li ritraevano con i soldi in mano. 

 

COSENZA – Reclutano gli aspiranti migranti nei paesi del centroafrica. Poi gli offrono un viaggio d’inferno, tra stenti, soprusi e violenze, a partire da ‘soli’ 1.500 euro. Si tratta di tre cittadini extracomunitari Fofana Bubakar, Brima Ishmail, Kamara Abdul responsabili di reati connessi all’immigrazione clandestina. Sono stati identificati a seguito degli sbarchi del 15 e 16 luglio scorsi che portarono al porto di Corigliano 917 persone di cui 766 uomini, tra cui 145 minori di cui 134 non accompagnati e 151 donne e 25 minori di cui nove non accompagnati. I tre sono gravemente indiziati di far parte di un’organizzazione criminale a carattere transnazionale che, in concorso con altri soggetti non identificati, avrebbero condotto dalle coste libiche verso l’Italia, un’imbarcazione e precisamente un gommone di colore grigio privo di bandiera, abbandonandolo poi alla deriva. I tre apparterrebbero avrebbero organizzato ed effettuato il trasporto dei migranti procurando di conseguenza l’ingresso illegale degli stranieri nel territorio dello Stato. Difficile per gli inquirenti interfacciarsi con le vittime della tratta abituate a confrontarsi con forze dell’ordine corrotte ed inclini alla violenza. 

 

Nonostante ciò i migranti durante il viaggio sottoposti a trattamenti disumani hanno inteso collaborare. In particolare, al termine di una serrata attività di indagine avviata in seguito allo sbarco dei 918 migranti di varie nazionalità avvenuto nel porto di Corigliano Calabro dalla nave “FGS RHEIN” della Marina Militare Tedesca, la task force investigativa appositamente formata per far fronte al fenomeno degli sbarchi di migranti in quel porto (composta da personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza e da militari della Sezione Operativa Navale G.d.F. di Corigliano Calabro, supportata dalla Capitaneria di Porto del medesimo centro, con il coordinamento del Sost. Proc. Dott. Antonino Iannotta di questa Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore della Repubblica Dott. Eugenio Facciolla), ha proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di:

  • FOFANA Bubakar, nato in Mali il 05.03.1992;
  • BRIMA Ishmail, nato in Sierra Leone il 26.10.1994;
  • KAMARA Abdul, nato in Sierra Leone il 28.02.1998,

ritenuti responsabili, unitamente ad altri soggetti allo stato non identificati, di organizzare il viaggio di migranti verso il territorio nazionale e favorire l’immigrazione clandestina.

Le dichiarazioni del Procuratore Eugenio Facciolla

“E’ cambiato il modo di organizzare questi viaggi, di raggruppare le persone da trasferire in Italia”. Lo ha detto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla. “Era già emerso un mese fa, ma oggi abbiamo delle testimonianze che ci consentono di ricostruire le fasi della partenza di queste imbarcazioni – ha continuato Facciolla – e sappiamo che, utilizzando un gps, gli scafisti raggiungono un punto di ritrovo con altre imbarcazioni e, dopo qualche ora, interviene anche un’imbarcazione di appoggio che dà loro istruzioni sul da farsi. Poi arriva l’imbarcazione più grande che recupera i migranti. Uno degli scafisti aveva anche un cellulare che conteneva immagini molto interessanti, in cui si vede lui che si autoriprende, insieme alla sua donna con mazzette di centinaia di migliaia di euro.

 

La collaborazione data dai migranti è stata decisiva – ha detto ancora il procuratore – considerando che hanno poca fiducia nelle polizia, per quanto accade dalle loro parti. Continua anche l’emorragia di minori non accompagnati che si allontanano dai centri di accoglienza, ma mi meraviglio della strana disattenzione di chi dovrebbe intervenire. Stiamo sollecitando una minima sorveglianza, magari attraverso delle telecamere – ha detto Facciolla – perchè o c’è un’organizzazione che li prende e li fa sparire o loro stessi sanno chi contattare appena arrivano sul territorio italiano. Non escludiamo che ci possa essere anche qualche esponente degli integralisti islamici tra chi arriva sulle nostre coste, quando salgono sulle navi cercano di mimetizzarsi, fanno finta di non conoscersi neanche tra di loro – ha concluso Facciolla – e abbiamo trovato elementi importanti che stiamo verificando”.

 

In particolare è emerso che:

  • FOFANA Bubakar faceva parte di una struttura di persone che, avvalendosi di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti, operavano per procurare l’accesso illegale di stranieri nel territorio italiano, assumendo il ruolo di promotore dell’associazione per delinquere operante in Libia, con il compito di contattare persone, in special modo provenienti dagli Stati del centro dell’Africa, interessate ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro il corrispettivo di somme variabili per il viaggio;
  • BRIMA Ishmail e KAMARA Abdul assumendo il ruolo di scafista e conducendo dalle coste libiche e diretti verso il territorio dello Stato italiano un’imbarcazione tipo gommone, di colore bianco, priva di bandiera, abbandonata alla deriva – promuovevano, organizzavano ed effettuavano il trasporto, nonché producevano il necessario per l’ingresso illegale di numerosi stranieri nel territorio dello Stato, cittadini di asserita nazionalità nigeriana, senegalese, maliana, gambiana, camerunense, ed altri, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.

Con le aggravanti:

  • di aver consentito l’ingresso di più di cinque persone;
  • di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o per l’incolumità;
  • di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante;
  • di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.

In particolare, le indagini effettuate, che si sono avvalse della precisa collaborazione di alcuni migranti, hanno consentito di accertare come il Fofana fosse colui che in località Sabrata (Libia) faceva parte dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico di esseri umani verso le coste italiane, più specificamente organizzando i viaggi dei migranti dal Centro Africa fino in Libia per poi ammassarli all’interno di un edificio nella sua disponibilità, per poi imbarcarsi egli stesso, la sera del’11 luglio scorso, dalla spiaggia della medesima località. Gli altri due soggetti erano invece coloro che avevano materialmente condotto il gommone (una sorta di canotta rinforzato con delle assi di legno) con i migranti poi soccorso nel Canale di Sicilia. I tre individui, dopo la loro individuazione, sono stati trovati in possesso di diversi telefoni cellulari, di denaro contante e di supporti informatici, che sono stati posti sotto sequestro, in attesa dell’effettuazione di un’accurata analisi e dell’estrapolazione dei dati in essi contenuti. I soggetti fermati sono stati trasportati alla Casa Circondariale di Castrovillari in attesa di giudizio.

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