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Il Professor Molinaro muore dopo una tracheotomia, sospetto caso di malasanità

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Il Professor Molinaro muore dopo una tracheotomia, sospetto caso di malasanità

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COSENZA – Dopo due mesi di ricovero, l’insegnate dell’ITC Pezzullo è spirato ieri mattina all’Annunziata. Ora i familiari chiedono si faccia luce su una vicenda triste e dolorosa

A darne notizia è il Quotidiano della Calabria che annuncia la decisione dei familiari del 54enne di Luzzi di presentare un esposto per chiarire le motivazioni del decesso, ma la notizia aveva già fatto il giro della città in poche ore. Si, perché il professore di religione Gianfranco Molinaro, era un volto noto non solo a Luzzi (città di nascita) ma anche a Cosenza e nell’hinterland. Affabile, molto stimato tra i suoi studenti, era anche artista, poeta e un cantante, che condivideva le sue lezioni di religione con i testi di De Andrè, uno degli artisti a lui più cari a cui è dedicata l’accademia della Poesia e della Musica da lui fondata nel 1987. Da Agosto era stato affidato alle cure dei sanitari dell’Ospedale di Cosenza dopo un improvviso malore che lo aveva colto di sorpresa nel corso di un concerto nel quale si stava esibendo a Frascineto.

Dopo un intervento chirurgico per una sospetta ostruzione alle vie biliari era stato trasferito nel reparto di Rianimazione. A breve avrebbe dovuto far rientro a casa, ma uno degli ultimi esami effettuati sul regolare funzionamento delle vie respiratorie, rilevava la presenza di una massa, di probabile natura tumorale. Nella serata di sabato la decisione dei medici di eseguire una tracheotomia per facilitargli la respirazione. Ma domenica mattina, l’inaspettato decesso che ha gettato nel dolore e nello sgomento i familiari, i parenti, gli amici e le tantissime persone che hanno avuto modo di conoscere la bontà del professor Molinaro. Familiari che adesso vogliono che si faccia chiarezza sulle cause della morte del loro congiunto e sull’operato dei sanitari. Così hanno deciso di presentare un esposto-denuncia presso il posto fisso di Polizia dell’Annunziata. La salma del professore è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che, con ogni probabilità, ne disporrà l’esame autoptico.

 

 

Gianfranco Molinaro era nato a Luzzi nel 1960. Presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale a conclusione del sessennio Filosofico–Teologico conseguì’il Baccalaureato in Teologia. Fu docente presso l’I.T.C. “G. Pezzullo” di Cosenza. Ma la sua grande passione per il teatro, la musica e la poesia contraddistinsero la sua vita e i suoi interessi artistici e culturali. Nel 1987 istituì “L’accademia della poesia e della musica – Fabrizio De Andrè”. Con la compagnia teatrale, costituitasi nell’ambito dell’attività dell’accademia presenta molti lavori teatrali da lui scritti e diretti. In qualità di cantautore pubblicò tre lavori discografici: “Un bicchiere di pietà”, “Vite Irrisolte” e “Quel ragazzo che leggeva Pavese”. Molte delle sue poesie si sono distinte nei concorsi letterari nazionali classificandosi ai primi posti.Attraverso la forma d’arte del Teatro Canzone, in cui interagiscono l’esposizione critica, la recitazione, la musica e il canto, Gianfranco Molinaro scrisse, diresse e presentò lo spettacolo “Le immortalità dell’eretico” e con la sua compagnia teatrale, ha presentato molti lavori teatrali da lui scritti e diretti. A luglio di quest’anno si era esibito anche a Cosenza sul palco del “Lungo Fiume Boulevard.

 

Quanto cantava la struggente “Quel ragazzo che leggeva Pavese”

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