“Quando essere innamorate significa soffrire,stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui,dei suoi problemi,di quello che lui pensa,dei suoi sentimenti e quasi tutte le nostre frasi iniziano con “lui”….stiamo amando troppo. Quando giustifichiamo i suoi malumori,il suo cattivo carattere ,la sua indifferenza,o li consideriamo conseguenze di una infanzia infelice e cerchiamo di diverntare la sua terapista….stiamo amando troppo. Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui,…stiamo amando troppo . Quando nn ci piacciono il suo carattere ,il suo modo di pensare e il suo comportamento,ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro,…stiamo amando troppo.Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza ,stiamo decisamente… amando troppo. A dispetto di tutta la sofferenza e l’insoddisfazione che comporta, amare troppo è un’esperienza comune a tante donne!”
Perchè amare diviene “amare troppo”, e quando questo accade? Perchè le donne a volte pur riconoscendo il loro partner come inadeguato o non disponibile non riescono a liberarsene? Mentre sperano o desiderano che “lui” cambi, di fatto si coinvolgono sempre più profondamente in un meccanismo di assuefazione. Robin Norwood indica un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l’equilibrio dei sentimenti.
Le donne sono queste: amano fino a non amarsi più. Danno tutto ciò che hanno senza lasciare niente per sè.
Le donne sanno cosa voglia dire amare ma quando odiano, odiano davvero?
