REGGIO CALABRIA – Usura, estorsione e violenza privata; delitti aggravati dal metodo mafioso.
Con queste accuse, a vario titolo, sono state sottoposte a fermo dalla polizia di Reggio Calabria, quattro persone, in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che ha coordinato le indagini. La polizia avrebbe accertato l’esistenza di un presunto sodalizio criminale, contiguo ad una cosca di ‘ndrangheta operante nel territorio di Villa San Giovanni e comuni limitrofi, che secondo gli investigatori esercitava un’ illecita e redditizia attività usuraria ai danni di alcuni imprenditori e professionisti locali, costringendoli, con minacce e violenza, a corrispondere mensilmente ingenti interessi. In manette sono finiti Franco Angelo Renato di 62 anni, Apice Giancarlo di 34 anni, Apice Cosimo William, di 43 anni di Villa San Giovanni e Alvaro Antonino di 26 anni di Sinopoli. I quattro avevano messo in piedi nel territorio di Villa San Giovanni e comuni limitrofi attività di usura capaci di stringere in una morsa asfissiante imprenditori e professionisti. Chi non riusciva a saldare i debiti veniva minacciato e intimidito anche con atti di violenza.
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