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Disoccupazione giovanile: al centro per l’impiego di Cosenza, iscritti più di 40mila ragazzi sotto i 29 anni

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Disoccupazione giovanile: al centro per l’impiego di Cosenza, iscritti più di 40mila ragazzi sotto i 29 anni

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I dati sono stati resi noti durante l’incontro organizzato dalla Cgil, dove si è discusso dell’impatto delle politiche dell’Unione Europea in Calabria sul tema lavoro.

 

COSENZA – Nella provincia di Cosenza nel 2016 ci sono stati 169.994 avviamenti a lavoro a fronte di 162.601 cessazioni, di questi 118.750 sono contratti a tempo determinato. I lavoratori che nel primo quadrimestre del 2017 hanno cessato il loro rapporto di lavoro sono stati ben 31.883 contro i 30.840 avviati, con un saldo negativo di 1043 unità. I dati sono stati resi noti durante l’incontro organizzato dalla Cgil dal titolo “Disoccupazione giovanile: l’impatto delle politiche dell’Unione Europea in Calabria”, questo pomeriggio nel Palazzo della Provincia di Cosenza. Da quanto emerso durante il dibattito, i contratti a tempo determinato, avviati nel primo quadrimestre del 2017, risultano essere 468, mentre i contratti a tempo indeterminato sono 2845 contro i 3923 dei cessati. Infine, su 168.727 iscritti al centro per l’impiego della provincia di Cosenza 40.028 hanno sotto i 29 anni, il 25% del totale.

“Anche la misura garanzia giovani pensata dalla Comunità europea – ha dichiarato Umberto Calabrone segretario generale della Cgil Cosenza – per dare ossigeno lavorativo alle nuove generazioni, alle nostre latitudini, non ha avuto l’impatto che ci aspettavamo. Nella nostra provincia, infatti, sono stati presi in carico 8996 ragazzi e 3513 devono ancora essere convocati, su questi duemila non avevano i requisiti per partecipare, 352 ragazzi hanno rifiutato successivamente e 295 non si sono presentati agli appuntamenti per la presa in carico. In totale 1648 hanno accettato la politica attiva e 859 hanno avviato i tirocini formativi“.

“Il dato nazionale su Garanzia Giovani è sostanzialmente positivo – ha spiegato Michele Zagordo auditore Corte dei Conti Europea – perché i giovani che non lavorano sono diminuiti di trentaduemila unità, ma riscontriamo che nello stesso periodo temporale in Italia sono diminuiti i giovani di circa centoventiduemila, questi due dati vanno letti insieme, ma al momento non siamo in grado di dire se la diminuzione dei giovani che non lavorano è da attribuire ad un fattore o all’altro. Il dato triste è che la gran parte delle offerte lavorative ricevute da questi giovani sono tirocini, il 54%, il dato più alto rispetto ai sette paesi europei aderenti al programma. Inoltre, tutti i tirocini riscontrano un ritardo dei pagamenti di oltre due mesi“.

A chiudere il dibattito la segreteria nazionale della Cgil Tania Scacchetti: “Garanzia giovani non ha prodotto i risultati previsti – ha commentato la segreteria confederale Scacchetti – perché oltre il 50% delle misure attivate riguardano i tirocini, una forma legittima di sfruttamento. E non è ancora chiaro cosa producono questi tirocini in termini di opportunità concrete di lavoro, questo è indice della debolezza delle risposte della politica alla disoccupazione. Elementi questi, che aggravano la situazione calabrese che è negativa all’interno del Mezzogiorno, qui il divario da recuperare è sostanziale e la questione non può essere relegata al solo Meridione, ma deve essere affrontato in maniera nazionale. C’è necessità di generare offerta di lavoro e garantire qualità del lavoro, in tutto il Paese “.

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