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Estorsioni a Cosenza, l’associazione antiracket: ‘Paga l’80-90% degli imprenditori’
COSENZA – ‘Chi non paga, è solo perchè non gli è stato chiesto di pagare’.
Sono queste le parole con cui il presidente dell’Associazione Antiracket Cosenza, Cassano descrive la situazione del racket nella città dei bruzi. “Non abbiamo dati precisi, – spiega Cassano – ma il problema è capilllare. Pagano quasi tutti. Possiamo avere un quadro preciso dicendo che l’80-90% delle aziende alle quali viene chiesto di versare il pizzo non oppone alcun tipo di resistenza. Non esiste un settore più vessato rispetto ad altri. Il problema coinvolge tutti i tipi di attività. Le richieste estorsive non si limitano solo al versamento di una quota mensile, possono avvenire sotto varie forme von l’imposizione dei fornitori, il vincolo di assumere persone vicine agli estorsori.
Situazioni che possono interessare ogni tipo di azienda. La paura frena l’Ïimprenditore vittima di racket. Ciò non può essere una scusa plausibile perchè abbiamo tantissimi esempi di imprenditori che hanno denunciato e non hanno mai più avuto nessun tipo di problema. Quello che è essenziale è non rimanere da soli. Bisogna fare rete con gli altri imprenditori. Ci si può tutelare associandosi ad una realtà antiracket, per non isolarsi e non dover fronteggiare il problema senza appoggi. Per legge non esiste una premialità per chi denuncia. Al contrario, per l’imprenditore che non denuncia dovrebbe sussistere il reato di favoreggiamento sul quale però, non si capisce perché, le Procure ancora sorvolano”.
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