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Dall’omicidio del piccolo Cocò alle estorsioni, la moglie del presunto assassino di nuovo in manette

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Dall’omicidio del piccolo Cocò alle estorsioni, la moglie del presunto assassino di nuovo in manette

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Dalle intercettazioni captate in carcere è stato individuato un gruppo criminale che operava anche da dietro le sbarre. Otto arresti.

 

CASTROVILLARI (CS) – Dalle prime luci dell’alba, nei Comuni di Firmo, Lungro, Spezzano Albanese e Cetraro, i carabinieri stanno eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e sei agli arresti domiciliari. Il provvedimento emesso dal Tribunale di Castrovillari è scaturito dalle indagini che hanno rilevato il comportamento illecito di svariati soggetti che si associavano tra loro, costituendo, organizzando, promuovendo la commissione di più delitti tra cui: detenzione e porto di armi comuni e clandestine; acquisto, spendita ed introduzione nello Stato di banconote falsificate; truffa; ricettazione; furto in abitazione; detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione.

 

L’attività nasce dall’arresto avvenuto a Frimo di Cosimo Donato e Faustino Campilongo accusati di una serie di reati tra cui l’aver ucciso e dato alle fiamme a Cassano allo Jonio: Giuseppe Iannicelli, il piccolo Cocò Campolongo di soli tre anni e la ventisettenne Ibtissam Touss. Ipotizzando che dal carcere i malviventi potessero continuare a gestire i loro affari criminali, sono state condotte intercettazioni ambientali all’interno dell’Istituto detentivo durante i colloqui con i familiari. Da quell’ascolto emergeva come i timori dei militari fossero fondati e che in particolare uno dei due malviventi, Cosimo Donato, a parte covare propositi di vendetta nei confronti dei Carabinieri che avevano proceduto al suo arresto, dettasse disposizioni ai familiari per condurre e proseguire, in sua assenza, attività delittuose di vario genere.

 

Le investigazioni venivano estese ai componenti della famiglia ed ai loro fiancheggiatori. Di particolare rilievo la figura della moglie del Donato, Vittoria Bellusci, che riceveva direttamente le disposizioni in carcere per poi porle in essere tramite i componenti della famiglia. Va sottolineato come l’attività tecnica ed i relativi approfondimenti investigativi consentivano agli operanti di effettuare numerosi riscontri, il rinvenimento di armi (due fucili, una pistola e relativo munizionamento), stupefacenti e banconote contraffatte. Per i citati fatti, nel settembre del 2016, la Compagnia Carabinieri di Castrovillari aveva già eseguito nove ordinanze di custodia cautelare in carcere e denunciato in stato di libertà diversi affiliati. Oggi ulteriori indagini hanno rilevato che nei confronti degli elementi di maggior spicco dell’organizzazione criminale, i quali nel frattempo avevano riottenuto la libertà. permangono le esigenze di custodia cautelare. Da qui sono scaturiti gli arresti eseguiti all’alba

 

PROVVEDIMENTI CAUTELARI

Misura cautelare della custodia in carcere:

  • DONATO Cosimo, del 77; (FOTO IN ALTO)
  • BELLUSCI Vittoria, del 79.

Misura cautelare degli arresti domiciliari:

  • BELLUSCI Angelo, detto “Liruscio” del 78;
  • BRUNO Mirko, detto “foggiano” dell’86;
  • DONATO Francesco, detto “Camillo” del 64;
  • PELLEGRINI Pasqualina detta “Bumba” del 79;
  • COFONE Sandro, del 77;
  • TUNDIS Alessio Carmine, dell’87.

Obbligo di presentazione nei giorni feriali alla competente Stazione dei Carabinieri:

  • PELLEGRINI Francesco detto “Pilupilu” del 96.

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