Area Urbana
A Cosenza esiste anche la buona sanità: la storia di un paziente non abbandonato nella malattia
La storia di un uomo che combatte la malattia da più di quattro anni, assistito dai nostri medici e nello stesso tempo la storia di un’azienda che non abbandona i suoi dipendenti in difficoltà.
COSENZA – La storia di un uomo, che combatte da più di quattro anni con una versione molto aggressiva di diabete di tipo 2, che gli ha compromesso seriamente occhi, reni ed i nervi costringendolo al buio ed alla quasi immobilità. Una storia di grande forza e di coraggio, per chi nonostante le difficoltà imposte dalla malattia, non si abbatte, combatte e ogni giorno resiste. Ma è anche la storia di un caso di buona sanità a Cosenza e nello stesso tempo di un’azienda che non abbandona i suoi dipendenti. Questa è la storia di Michele Petramala, 48enne residente nella presila cosentina.
“Grazie a chi mi ha restituito la speranza…
È stata dura ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Così abbiamo esordito io e i miei due angeli, Dr. Ninni Urso e Dott.ssa Alessandra Silvagni, nella sala operatoria dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Venerdì 30 Giugno scorso, coloro che che mi hanno accompagnato negli ultimi nove mesi, erano lì con me, con i volti a trasmettere fiducia e coraggio, sostenendomi in quella scelta che alcuni hanno definito da matti. Nelle mie condizioni la follia ha sicuramente ha prevalso ma, quel passo io l’ho compiuto insieme a coloro che preferisco chiamare “angeli”, perché lo sono davvero! Non voglio sembrare sdolcinato o altro, voglio solo portare alla luce una realtà fantastica, composta da persone competenti, professionali e piene di umanità.
Paolo Bonolis, nel corso della recente e stupenda intervista a Vasco Rossi, ha affermato che: “Il pregiudizio è il modo più facile di parlare delle persone o delle cose, senza poi realmente conoscerle“, e questo non è sicuramente mio costume. Il Team Multidisciplinare dell’Azienda Ospedaliera è affidato al Dott. Ninni Urso ed è composto da: Dott. C.Chiodo (Chirurgia “Falcone”), Dott.ssa R.Talarico (Endocrinologia), Dott. G.Di Cello, Dott.ssa L.Brunelli, Dott.ssa A.Silvagni (Anestesia e Rianimazione), Dr. M.Verta, Dott.ssa R.Isabella (Gastroenterologia), Dott. E.D’Amico (Medicina “Valentini”), Dr. Marchese, Dott.ssa A. Funaro (Specialisti in Psicologia dell’Asp CS), Dott.ssa A.Curti (Medico nutrizionista dell’ASP CS). Che dire, poi, del caposala, del personale infermieristico e OSS… Eccezionali! La mia riconoscenza va anche a chi del team non fa realmente parte ma vi orbita attorno come un satellite al suo pianeta; mi riferisco alla Dott.ssa Rosita Greco, nefrologa presso l’unità di Nefrologia dell’Annunziata, e del Dott. Eugenio D’Amico, mio coach che non hanno smesso per un attimo si sostenermi durante questo lungo percorso… Altri due angeli! Grazie, non riesco a dirvi altro…
Infine, permettetemi di ringraziare mia moglie e le mie due splendide figlie, mia mamma, mia sorella e suo marito, l’Alfagomma SpA (l’azienda multinazionale presso la quale lavoro come programmatore informatico) la mia seconda famiglia, che non mi ha mai lasciato solo ed ha rappresentato una certezza in un periodo così difficile ed incerto della mia vita. Grazie a tutti gli altri amici e colleghi che mi sono stati vicini. Grazie a tutti, perché oggi riesco a vedere in fondo una lucina e spero sia proprio la fine del tunnel! Il mio appello va agli Amministratori, al Sindaco di Cosenza, al Governatore della Regione Calabria, Al Commissario e Sub-Commissario della Sanità Calabrese, in modo di farli operare sempre al meglio delle loro possibilità e di non far disperdere queste eccellenze nelle sabbie mobili del nulla e del pregiudizio.”
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