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Randagismo e istituzioni, solito ping pong. AiC: “Comune Dipignano non rispetta la legge”
L’associazione AiC, Adottami in Calabria da qualche giorno segue il triste caso di una mamma cagna e dei suoi cuccioli a Laurignano, in loc. Bellavista.
DIPIGNANO (CS) – Il problema dei Comuni che non si occupano del fenomeno del randagismo è la radice del problema stesso. Come dire “il pesce puzza dalla testa” e non si può fronteggiare una problematica come questa, se non si seguono le procedure di legge. Troppo facile poi fregarsene e demandare il ruolo che si deve svolgere ad altri, perchè davanti a questo menefreghismo c’è la legge e questa, va rispettata. E non solo. Se chi governa una città, un Comune, è anche un medico, il disegno è davvero desolante.
Il Comune questa volta è quello di Dipignano, che dopo numerose segnalazioni, essendo competente “per legge” ad occuparsi del caso, non interviene, non da riscontri e addirittura non risponde neanche per educazione alle sollecitazioni.
Al Sindaco di Dipignano, Guglielmo Guzzo, sono arrivate diverse Pec di Aic, in cui si chiede di ‘fare il proprio dovere’ ma nonostante espressa richiesta di attivazione delle procedure di cattura nulla è cambiato.
A Laurignano, frazione del Comune di Dipignano in via Santoianni, località Bellavista, l’emergenza è quella di una mamma cagna, con i suoi sei cuccioli. AiC ha più volte sollecitato il Comune tramite unaprima PEC inviata il 26 giugno scorso, per chiedere formalmente al primo cittadino di attivare le procedure di cattura e trasferimento nel Canile Sanitario convenzionato. Poi un’ulteriore PEC, inviata due giorni dopo, sia al Sindaco che all’Unità Operativa Igiene Urbana Veterinaria di Cosenza, con cui AiC ha richiesto l’attivazione delle procedure di recupero e corretto smaltimento della carcassa di uno dei cuccioli purtroppo nel frattempo deceduto.
I residenti di Località Bellavista di Laurignano hanno informato l’associazione che il Sindaco del Comune di Dipignano non ha ancora provveduto ad attivare le procedure di cattura della mamma/cagna e dei suoi cuccioli. Il solito ping pong di responsabilità. L’informazione è stata opportunamente verificata da AiC che, con i suoi volontari, ha documentato con ulteriori foto verificando solo il regolare smaltimento della carcassa del cucciolo deceduto.
Il 30 giugno scorso ancora nessun intervento, e AiC, sulla propria pagina Facebook ha inteso ricordare al Primo Cittadino che ‘esiste’ una Legge, la 281/91 e la legge Regione Calabria 41/90, per come modificata dalla 4/2000, che attribuisce ai Comuni la responsabilità della gestione del randagismo, nonché della tutela del benessere degli animali presenti sul proprio territorio. Ogni atto di inerzia da parte delle Amministrazioni Comunali configura inadempimento delle normative sopra citate ed è chiaramente perseguibile e sanzionabile.
Il Comune di Dipignano dovrebbe conoscere bene le norme e conseguenti responsabilità ad esso attribuite in ordine ai cosiddetti Diritti degli Animali, come testimonia il Regolamento Comunale vigente di Dipignano in vigore. Come va intesa la scelta del Sindaco di Dipignano di rifiutare ogni tipo di intervento?
Omissioni inaccettabili quelle poste in essere dal Comune di Dipignano che ora arriveranno alla magistratura al fine di far applicare la legge e di garantire la corretta interpretazione di tali comportamenti. Come se non bastasse sulla cagnolina mamma, si presume, per il modo in cui poggia la zampa anteriore destra, una lesione del plesso brachiale e necessita di essere controllata da un veterinario. E quei cuccioli sono in gran parte femmine, e dunque potenzialmente tra poco tempo, se non sterilizzate, il problema potrebbe moltiplicarsi. Così come per altre amministrazioni comunali che ignorano questa problematica, non è ammissibile demandare sempre alle associazioni e alle volontarie la gestione del problema, e i Comuni sono tenuti per legge ad occuparsene. Ma l’AiC ha intenzione di proseguire, nelle modalità previste dalla legge, nel sollecitare chi ha un ruolo e delle competenze a rispettarle assumendosi le proprie responsabilità.
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