La storia di una ex paziente che ha fatto regolare richiesta di rilascio della propria cartella clinica (già pagata) e da due mesi non riesce ancora ad averla. Un rimbalzo continuo di responsabilità, tra gli uffici dell’archivio e il reparto, scuse insensate per capire al fine che la cartella si è persa.
COSENZA – L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza non gode di ottime condizioni (come abbiamo già scritto innumerevoli volte), presenta gravissime criticità di tipo strutturale, organizzativo e paurosi vuoti di organici. I problemi che s’incontrano giornalmente presso il nostro nosocomio sono innumerevoli. Così come a Cosenza, anche negli altri ospedali del territorio le cose non vanno certo meglio. La Calabria si ritrova con una sanità al collasso, per una molteplicità di fattori che violano in pieno l’art. 32 della nostra Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”
Le segnalazioni che ci giungono sono tantissime, oggi arriva l’ennesima: la storia di una paziente, ricoverata lo scorso aprile, che ha fatto regolare richiesta di rilascio della propria cartella clinica (già pagata) e da due mesi non riesce ancora ad averla. Un rimbalzo continuo di responsabilità, tra gli uffici dell’archivio e il reparto, scuse insensate per capire al fine che la cartella si è persa.
Le intimo allora che mi rivolgerò alle Forze dell’ordine, non essendo mio il problema e lei noncurante mi risponde “si rivolga a chi vuole” e mi sbatte la porta in faccia. Allora mi reco davvero al comando di Polizia ospedaliero, dove l’Ispettore ascoltata la mia denuncia, chiama immediatamente gli uffici, che rispondono che c’è stato un problema con il reparto e al momento non possono fare nulla. Morale della favola, cosa non esplicitamente dichiarata ma percepita benissimo, la mia cartella clinica è persa. Avendo urgenza di averla (dato che devo fare una visita dal cardiologo e richiede la cartella clinica per capire ciò che ho avuto); dato che sono passati già due mesi, ho pagato ed è un mio diritto ricevere la cartella; e per ultimo (ma non meno importante), dato che i modi del personale addetto lasciano a desiderare; ho deciso che presenterò denuncia per negligenza ed imperizia. Questa è la mia storia e credo che, come me, tantissimi hanno affrontato il mio stesso iter. Purtroppo funziona così: ora anche per una cartella clinica (che nelle altre città d’Italia viene rilasciata in 8 giorni), si deve lottare.”
