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‘Ndrangheta e politica, il Comune di San Luca resta commissariato
SAN LUCA (RC) – Da circa un anno e mezzo a governare il noto Comune della locride è una commissione straordinaria.
Con un decreto firmato dal Presidente della Repubblica il Comune fu sciolto il 17 Maggio del 2013. Per contrastare il condizionamento delle istituzioni locali da parte della criminalità organizzata, il Consiglio dei Ministri ha oggi deliberato la proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di San Luca. La giunta in carica al momento dello scioglimento si era insediata nel 2008 a seguito di una cosultazione elettorale che aveva portato in municipio la Giunta guidata dall’avvocato Sebastiano Giorgi. Nella relazione stilata dal Prefetto di Reggio Calabria a seguito dei rilievi mossi dalla commissione d’accesso il consiglio comunale fu ‘licenziato’ in quanto come si legge nel decreto emersero “elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali al tempo in carica con la criminalita’ organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi”. In particolare fu evidenziato come in virtù di tali rapporti sin dal 1999 si stesse consumando un “uso distorto della cosa pubblica concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi. Buona parte dei componenti la compagine elettiva annovera parentele o frequentazioni con soggetti pregiudicati o esponenti di spicco delle locali organizzazioni criminali, alcuni inoltre sono interessati da pregiudizi di natura penale. La stretta ed intricata rete di parentele, affinita’, frequentazioni che vincola la maggior parte degli amministratori a soggetti inseriti nelle famiglie della ‘ndrangheta ha, costituito lo strumento principale attraverso il quale la criminalita’ organizzata si e’ inserita nella struttura dell’amministrazione comunale”.
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