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Celico: oggi consiglio comunale per vietare discariche e inceneritori

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Celico: oggi consiglio comunale per vietare discariche e inceneritori

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CELICO – Tra TASI ed IMU oggi pomeriggio a Celico, riunita in seduta straordinaria, l’amministrazione dovrà affrontare uno spinoso Ordine del Giorno.

Si tratta della determinazione del divieto di realizzazione pale eoliche, impianti di biostabilizzazione, discariche e termovalorizzatori nell’ambito del territorio comunale. Una questione nevralgica per sciogliere i nodi legati alla discarica di contrada San Nicola ubicata all’interno del Parco Nazionale della SIla. Il Comitato Ambientale Presilano ha presentato ai consiglieri un documento nel quale si invita a porre come priorità per le future scelte la salute dei cittadini e la tutela del territorio. Ecco il testo integrale delle proposte e rilievi avanzati dal comitato e portati all’attenzione dei partecipanti al consiglio comunale concovato per le 17.30.

 

“Il Comitato Ambientale Presilano rappresenta le istanze della popolazione presilana che ha a cuore la difesa del territorio, per garantire alle generazioni future la fruizione del meraviglioso patrimonio paesaggistico che lo identifica e per tutelare la vocazione di una zona ricca di risorse naturali, non ultime l’aria e l’acqua, che nei secoli l’hanno resa famosa come luogo di residenza salubre in un contesto ambientale integro e unico. Con tale spirito il Comitato apprezza quanto oggi codesto consesso comunale si appresta ad approvare. L’impegno a non permettere più la realizzazione di pale eoliche, impianti di biostabilizzazione, discariche e termovalorizzatori nell’ambito del territorio comunale è un passo importante in un paese in cui scelte scellerate degli ultimi 10 /15 anni hanno permesso la devastazione di parte del territorio con danni permanenti che si estendono anche oltre i confini comunali. Riesce difficile in ogni caso non rimarcare come tale decisione abbia il sapore amaro. E’ come se si volesse chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati.

 

E’ necessario allora prendere un impegno maggiore che determini un capovolgimento radicale rispetto a gravissime decisioni assunte nel recente passato. Nel territorio del comune di Celico sono stati autorizzati la realizzazione e l’esercizio di una discarica per l’abbancamento di rifiuti non speciali. Le dimensioni di tale discarica sono enormemente superiori alle necessità del comune di Celico e della Presila intera. Nel 2008 la società che gestisce la discarica ha ricevuto l’autorizzazione, con il consenso dell’amministrazione comunale, a selezionare 156.000 tonnellate di rifiuti all’anno. Secondo il Piano Regionale Rifiuti il Comune di Celico nel 2005 ha prodotto solo 1.172 tonnellate di rifiuti. Il comune di Cosenza meno di 30.000. Tenendo conto che nel 2007 in provincia di Cosenza la raccolta differenziata era ferma al 21% con l’obiettivo di raggiungere almeno il 65% e che la produzione annua di rifiuti indifferenziati ammontava a circa 270.000 tonnellate è evidente allora che in questo Comune è stata realizzata una discarica per selezionare i rifiuti di mezza Calabria.

Questi dati si riferiscono solo alla selezione dei rifiuti perché per quanto riguarda l’abbancamento non esistono limiti con il risultato che se non fosse dipeso dalle limitazioni dovute alla difficoltà di raggiungere il sito oggi avremmo sulle nostre strade il transito di un’infinità di mezzi pesanti per scaricare in Presila i rifiuti di tutta la Calabria. Com’era facilmente prevedibile, cosa della quale era perfettamente a conoscenza la precedente amministrazione di questo centro, all’ennesima emergenza rifiuti regionale è stato dato il via all’utilizzo della discarica sita in località San Nicola permettendo lo sversamento di rifiuti non trattati. Cosa che continua anche in questi giorni, con rifiuti non trattati ai sensi di legge, e che probabilmente permarrà sino alla scadere, il 31 dicembre 2014, dell’emendamento Orsomarso alla legge Regionale.

 

L’odore acre e persistente che invade quasi tutti i centri presilani e che accoglie i turisti che percorrono la statale che porta nel Parco Nazionale della Sila, ci ricorda che non è possibile continuare a permettere che la qualità della vita degli abitanti della zona e la vocazione turistico-ambientale dell’area continui ad essere danneggiata. Per questo ci attendiamo da questo consesso uno scatto di orgoglio. La storia della Presila ci racconta di lotte per la difesa dei diritti. Di un popolo che non si piega alla sopraffazione. Questo consesso comunale ha il dovere di onorare la storia della Presila. Questo consesso comunale deve decidere di cambiare rotta e di rinnegare le scellerate scelte del passato. La discarica di contrada San Nicola è una discarica illegale. Illegale perché sita in un posto non idoneo perché soggetto a tutela paesaggistico-ambientale e a vincolo idrogeologico.

 

Perché l’area è soggetta a rischio sismico. Perché la distanza dal centro abitato non è sufficiente a proteggere la popolazione dai problemi igienico-sanitari creati dalla lavorazione e dall’interramento dei rifiuti. Perché non ha la distanza minima prevista dalla legge dalla ferrovia e dai torrenti. Questo consesso comunale deve prendere atto che non ci sono le condizioni minime di sicurezza per mantenere aperta la discarica. Questo consesso comunale deve anche prendere atto che non è possibile permettere che una discarica che opera nel proprio comune sia gestita da un personaggio sul quale pesano gravi accuse e che è stato definito dal Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro “imprenditore border line”. E’ il momento delle scelte e non si può più tergiversare. O si continua la politica delle vecchie amministrazioni o si prendono le distanze e si cambia decisamente rotta. Questo consesso deve dire chiaramente ed una volta per tutte che non è possibile continuare a mantenere aperta la discarica di contrada San Nicola perché è illegale e pertanto vanno individuate tutte le strade per giungere alla revoca dell’autorizzazione.

 

E’ quello che vi chiedono i cittadini di Celico e dei paesi limitrofi. E’ un vostro dovere e se prenderete un tale impegno la storia ve ne darà merito altrimenti sarete condannati come i vostri predecessori ad essere additati come coloro che hanno danneggiato il territorio in modo permanente e definitivo. Il Comitato Ambientale Presilano è disponibile a fornire la propria incondizionata collaborazione per individuare tutte le strade per giungere alla definitiva chiusura della discarica. Il primo passo che vi chiediamo è l’approvazione di un ordine del giorno che impegni la giunta comunale ad individuare, insieme ad un legale che abbia esperienza nel campo, tutte le possibili soluzioni per giungere al diniego del rinnovo dell’autorizzazione rilasciata alla MIGA così da chiudere definitivamente la discarica. Il secondo passo è l’approvazione di un ordine del giorno che impegni la prossima giunta regionale a non prorogare l’emendamento Orsomarso alla legge regionale sui rifiuti. Il terzo un intervento presso il Prefetto di Cosenza, congiuntamente con l’amministrazione di Rovito, per chiedere l’immediata sospensione di tutte le lavorazioni in atto presso il polo della MI.GA. che emanano esalazioni odorose moleste.

 

Il quarto l’impegno ad utilizzare da subito parte delle royalties provenienti dalla concessione rilasciata alla MI.GA. per avviare nel più breve tempo possibile un serio piano di monitoraggio sulla vecchia discarica pubblico-privata al fine di tranquillizzare la popolazione riguardo la presenza di eventuali inquinanti. Inoltre vi chiediamo d’integrare l’impegno per la salvaguardia del territorio aggiungendo il divieto di realizzare impianti alimentati a biomasse, impianti eolici e impianti fotovoltaici posti sul suolo di dimensioni superiori a 10 kw o a quelle necessarie all’autoproduzione. Il comitato ambientale presilano ritiene che questo consiglio abbia la sensibilità adeguata per accettare tali proposte. A voi rimane solo da prendere una decisione chiara e definitiva sulla base della quale vi giudicheranno le generazioni future”.

 

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