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La famiglia Bilotti dona 300 opere per dar lustro al castello di Rende
RENDE – Roberto Bilotti, nipote del mecenate Carlo Bilotti, grazie al quale Cosenza può vantare un imponente Museo all’Aperto, annuncia l’arrivo in città di una nuova collezione.
Il castello di Rende, prima sede degli uffici comunali, è stato trasformato dalla famiglia Bilotti in un museo di arte moderna e contemporanea. Abbandonata dal Comune nel 2011, la fortezza è stata riqualificata e al suo interno, dal 2013, sono ora esposte opere costituite dalle donazioni della collezione Bilotti. “Facendo un museo – spiega Roberto Bilotti – abbiamo ottenuto un finanziamento di un milione e mezzo di euro dalla Regione Calabria. Disponendo di tali fondi abbiamo pensato di ristrutturare le parti del Castello che necessitano di urgenti interventi strutturali e di rimpinguare il museo con nuove opere. Per l’esattezza trecento. Di fatto al momento è esposta una parte della collezione di mio padre Enzo Bilotti, morto due anni fa, ma in più ora abbiamo chiesto a tutti gli artisti che espongono al MAB di Roma a Villa Borghese di donare delle opere. Con i nuovi arrivi Rende avrà così l’unico museo di arte contemporanea della Calabria. L’obiettivo è creare a Rende una cittadella dell’arte per rilanciare il paese e la sua attrattività”. Un’attrattività potenziata dagli altri due musei presenti nel borgo medievale d’Oltrecampagnano: il Maon (Museo d’Arte dell’Otto e Novecento e Centro per l’Arte e la Cultura di Rende) ospitato all’interno di palazzo Vitali e il Museo CIvico allestito nell’antico Palazzo Zagarese e suddiviso in due sezioni, quella Folcloristica e quella Pittorica.
Con l’avvio della tradizionale manifestazione Settembre Rendese la ‘Cittadella dell’arte’ prenderà vita con alcune piacevoli soprese rese possibili grazie all’impegno profuso da Roberto Bilotti e, in misura minore, da Tonino Sicoli. La prima è la riapertura del Museo Civico dopo i restauri della nuova ala con una mostra temporanea di due preziosi arazzi rispettivamente su cartone di Raffaello, “La morte di Anania” e Rubens, “la battaglia di Capua”; al fine di recuperare l’identità storica del palazzo una mostra con cimeli delle famiglia Zagarese. Il Maon ospiterà dal 25 settembre al 20 ottobre una mostra-installazione di Luigi Magli presentando in contemporanea il catalogo Corà-Sicoli, l’esposizione delle opere più rilevanti dalla collezione permanente, mentre dal 25 ottobre al 31 dicembre inaugurerà una mostra storica “dal secondo futurismo all’arte concreta – Marasco Benedetto e la ricerca astratta”. Il Castello Museo Arte Contemporanea sarà invece aperto al pubblico che potrà visitare tutto il piano nobile del castello. All’interno potranno essere ammirate le più importanti espressioni artistiche italiane ed internazionali dal dopoguerra contenute dalla collezione permanente, e mostre temporanee che saranno inaugurate rispettivamente il 26 settembre, mostra temporanea Marion Greenston (sezione pop, espressionismo astrato americano e minimalismo) e il 5 ottobre, mostra Anna Paparatti (una calabrese protagonista dell’arte internazionale degli anni ’70).
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