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Peppe Vessicchio al Rendano per presentare il suo libro

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Peppe Vessicchio al Rendano per presentare il suo libro

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Il noto direttore d’orchestra sarà a Cosenza domani per presentare il libro “La musica fa crescere i pomodori”, edito da Rizzoli.

 

COSENZA – La presentazione del volume, con il patrocinio del Comune di Cosenza e della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi e la collaborazione della libreria “Mondadori”, è prevista alle 18,30 nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”. L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale “Martirano” di cui è Presidente la cantante cosentina Rosa Martirano. Nato dalle conversazioni con il giornalista Angelo Carotenuto, “La musica fa crescere i pomodori- afferma l’autore – è un saggio pop autobiografico ricco, profondo e divertente sul talento, sulla passione e la capacità di trasferirla, sulla cura, sugli effetti straordinari dell’armonia nelle nostre vite”. Alla presentazione del Rendano parteciperanno il Sindaco Mario Occhiuto e la Presidente della Commissione cultura del Comune di Cosenza Alessandra De Rosa. Pino Sassano, della libreria Mondadori, converserà con Peppe Vessicchio, mentre Rosa Martirano leggerà alcuni passi del libro.

 

“Quando ho conosciuto Peppe,- ha affermato la cantante cosentina – qualche anno fa, avevo i capelli bagnati. Ci presentò il nostro parrucchiere e in sottofondo c’era il mio disco jazz. In seguito, mi ha invitato come ospite nella tappa del tour “Il grande viaggio”, durante la quale interpretai alcuni brani del mio disco in calabrese “La curpa è di l’amuri”, arrangiati dal Maestro Vessicchio. Ero accompagnata dall’ensemble “Il Sesto armonico”. Sono seguiti altri bellissimi concerti: al Rendano di Cosenza, dove ho cantato i miei brani in calabrese arrangiati da lui e suonati dalla sua orchestra, al Festival internazionale delle arti di Copertino e al Festival Leoncavallo di Montalto Uffugo. Peppe Vessicchio, oltre ad essere un grande musicista, è una persona preziosa e generosa, di grande umanità”.

 

Il libro racconta la scoperta della musica, da parte di Peppe Vessicchio, davanti alla porta (chiusa) della cameretta del fratello maggiore; i primi concerti, ai matrimoni, con il professore di latino; il cabaret con i Trettré nella Napoli fervida degli anni Settanta, quella della Smorfia di Massimo Troisi, quando era ancora uno studente di architettura. E poi l’incontro con Gino Paoli, il primo Sanremo nel 1986 sotto la neve con Zucchero, il “pronti-partenza-via” con Elio e le Storie Tese dieci anni dopo, la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, fino all’hashtag diventato virale nei giorni del Festival 2016, #usciteVessicchio. Ma dal giorno in cui una goccia d’olio si stacca da una pizza mangiata fortunosamente in macchina e cade beffarda sui suoi pantaloni, Peppe Vessicchio ha iniziato a domandarsi se la musica fosse tutta lì.

 

“La musica – scrive l’autore del libro – non è solo stimolo cerebrale. La musica ha la capacità di entrare nel fondo di noi. Può parlare alle nostre cellule e con una parte di noi che non conosciamo. E quando gli armonici si combinano in modo naturale, l’equilibrio delle loro attrazioni è pacifico e ci dà benessere. Se tutte le cose che ci circondano avessero questo equilibrio, questa propria formidabile individualità all’interno di un insieme, ci troveremmo in una condizione ideale.”

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