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Gangemi resta a capo dell’Annunziata, nonostante tutto

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Gangemi resta a capo dell’Annunziata, nonostante tutto

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COSENZA – L’atto che sanciva la decadenza del direttore generale dell’Ospedale di Cosenza è da ritenersi nullo.

Con un fax è stata appena confermata la permanenza di Paolo Cangemi ai vertici del nosocomio bruzio. Più di un profilo di illegittimità pare infatti sia stato riscontrato nel documento con il quale il dipartimento regionale Tutela della Salute aveva comunicato il ‘licenziamento’ del ‘boss’ dell’Annunziata. Il direttore resta quindi al suo posto e ritornano ad esser validi gli incarichi dei nuovi direttori di dipartimento da lui designati dopo il 24 Luglio. Insomma tutto resta al suo posto. Una fortuna, secondo il primario del reparto di Neuroradiologia William Auteri che, contro i suoi interessi (si ventilava l’ipotesi che fosse lui a sostituire Cangemi), spiega: “l’Ospedale, in un momento come questo, non può restare senza un rappresentante legale. Servono le firme per gli stipendi da pagare, per le assicurazioni al personale, sostituzioni per maternità, un vuoto di potere ora sarebbe drammatico. A prescindere dalla qualità del lavoro svolto da Gangemi. Non possiamo permettercelo”.

 

E sulla qualità del lavoro di Gangemi, indagato a Reggio Calabria, e di recente rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle consulenze ‘gonfiate’ a favore di un avvocato reggino, i medici hanno qualcosa da ridire. Il sindacato Confail si dice da subito contrario alla conferma di Gangemi a capo dell’Annunziata e preannuncia roventi proteste “sulla base dei pessimi risultati conseguiti negli ultimi anni dal suddetto nella sanità cosentina, dallo stato di abbandono, più volte denunciato, in cui versano le strutture Ospedaliere come il Mariano Santo,  l’Ospedale Annunziata e il Santa Barbara di Rogliano e per la tragica carenza di medici ed infermieri per cui nulla è stato fatto e che sono causa di gravi disagi in diversi reparti ospedalieri, ma dallo stesso ignorati la cui unica preoccupazione è stata la nomina di amministrativi, assolutamente inutili in questo momento“.   

Intanto l’assunzione dei sette medici nei reparti di Pronto Soccorso e Rianimazione ed Anestesia, imposta dal sindaco di Cosenza, non è ancora avvenuta. Solo in due hanno preso servizio e la Procura ha aperto un fascicolo sul caso. Il reato ipotizzato, come spiega lo stesso Mario Occhiuto, “è la mancata applicazione della mia ordinanza. Hanno modificato i contratti dei medici in barba al contratto nazionale ponendo delle clausole inaccettabili. In più chi ora lavora è sottoposto a stress e turni massacranti mettendo a rischio la vita dei cittadini. Qualora dovesse succedere qualcosa riconducibile alla carenza medica dovranno rispondere di reati ancora più gravi. Con la burocrazia si ignora la salute ed improvvisamente, mentre urge l’assunzione di medici si impegnano ad assumere personale amministrativo. E’ grottesco”.

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