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Dalla Juve alla Nazionale, Antonio Conte firma il contratto. E’ ufficialmente ct

ROMA – Ha firmato un contratto biennale ed ora è ufficialmente il nuovo ct azzurro.

Nella sala conferenze dell’hotel Parco dei Principi, nel quartiere Parioli a Roma, la conferenza stampa di presentazione del suo nuovo e prestigioso ingaggio, dopo l’abbandono del ruolo da allenatore della Juventus. E subito l’attenzione è stata incentrata sul contratto del nuovo commissario tecnico; il presidente della Figc, Carlo Tavecchio ha sottolineato come “Per ingaggiare Conte abbiamo usufruito del supporto dello sponsor, con un contratto innovativo. Ma la nazionale è affidata a Conte chiavi in mano: non ha bisogno di consigli”. E dal canto suo, Conte, ha manifestato l’emozione per il suo nuovo ruolo: “Sono sulla panchina – ha detto – sulla quale vorrebbero sedere tutti gli allenatori: per me è un orgoglio che Carlo Tavecchio abbia pensato a me”. Il nuovo commissario tecnico della Nazionale, che subentra di fatto a Cesare Prandelli dopo il flop in Brasile e le sue dimissioni presentate assieme a quelle di Giancarlo Abete, parla subito del lavoro che andrà a svolgere: “Per me la vittoria e’ sempre stata una dolce condanna, la sconfitta una ‘morte’ temporanea: cercherò di portare questa mentalità anche in nazionale”. “Non pensavo di rientrare in pista dopo soli 35 giorni: pensavo di aggiornarmi in giro dell’Europa. Aspettavo un top club, durante la stagione o a fine anno; poi è arrivato un ‘top top club’ e a me piacciono le sfide. Mi affascinano”. “Chi conosce Antonio Conte sa che niente e nessuno potrà mai decidere al posto mio” ha dichiarato il neo ct azzurro relativamente alla domanda sulle polemiche per il peso dello sponsor all’interno del suo contratto. “Il mio stipendio è nei parametri della Figc: poi c’è la mia immagine, costruita nel tempo, e per la quale ho ceduto i diritti alla Figc come non avevo mai fatto prima”. Conte chiude così le polemiche per l’ingaggio di 4 milioni l’anno, tra stipendio e sponsor: “E’ stato dato il giusto riconoscimento ai miei diritti d’immagine”, ha aggiunto, precisando di aver ‘rinunciato’ a qualcosa rispetto ai suoi precedenti parametri. E le polemiche su di lui, sono anche legate alle sua ‘dipartita’ dalla Juve: “Non ho letto molto in questi 35 giorni, ma mettiamo da parte le chiacchiere: con la Juve si era esaurito un ciclo, è molto semplice. Ci vuole coraggio, per non dire altro… ci vogliono gli attributi per dire basta”. Spazio poi, in conferenza stampa, ai papabili in formazione: “Pirlo in azzurro? E’ un campione, un punto di riferimento, è tra i convocabili. E’ inevitabile che dopo le sue parole debba parlargli: lo sentirò, mi sentirà”. Così Conte ha affrontato la questione del ritiro del regista, che dopo il Mondiale si era detto pronto a ripensare alla sua decisione di lasciare la nazionale se il nuovo tecnico lo avesse chiamato: “Ho poco tempo, partirò dal blocco Juve e da quel che ho fatto in questi anni: con me sono tutti convocabili, purchè siano bravi, corrano e facciano quel che chiedo”. Alla domanda invece, su Mario Balotelli e dunque legata all’applicazione del codice etico introdotto da Prandelli, Conte ha sottolineato: “Io valuto il giocatore, ma anche gli uomini. Guardo a quel che succede in campo e anche fuori. Ho sempre fatto così: tra un buon giocatore e un ottimo uomo, e un ottimo giocatore e un buon uomo, scelgo sempre il primo”.

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