Non si combatte così il randagismo, avvelenando un povero cagnolino provocandogli una morte lenta, un agonia senza fine. L’ultimo caso si registra ad Acri
ACRI (CS) – Una nuova storia di crudeltà verso gli animali che stavolta arriva da Acri. A segnalarla è l’associazione “Qua la zampa” che ha pubblicato un post sulla pagina Facebook dopo il ritrovamento questa mattina di un cagnolino nero, avvelenato, in via Gramsci. Barbarie e crudeltà nei confronti di un povero essere vivente. I bocconi avvelenati, come quello che ha ucciso il povero cagnolino, ricordiamo che sono pericolosissimi anche per i bambini che inconsapevoli potrebbero toccare con le mani il veleno. “Ci rendiamo conto del coraggio barbaro che la gente ha? – è scritto nel post – e se al posto di questa piccola anima fosse passato un bimbo che magari incuriosito avrebbe toccato quella pallina di veleno e ingenuamente dopo metteva le mani in bocca? Ma ci pensate?”.
“Non è questa la soluzione al randagismo – prosegue l’associazione su Facebook – ma è il rispetto delle leggi, il non abbandono, le sterilizzazioni, le microchippature”. Perchè non è colpa dei cani essere randagi ma di certo chi li avvelena è un assassino!
