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Carcere Rossano, detenuti a rischio suicidio in isolamento senza vestiti
ROSSANO – Cosa ci fa l’ergastolano Vincenzo Rucci in Isolamento nel penitenziario di Rossano?
Se lo chiede l’esponente del Partito Radicale Emilio Quintieri che, nei giorni scorsi, aveva accompagnato l’Onorevole Enza Bruno Bossio, membro della Commissione Bicamerale Antimafia, presso la Casa di Reclusione di Rossano per una visita ispettiva senza preavviso. “La Legge Penitenziaria – spiega Quintieri -stabilisce, in maniera tassativa, in quali casi (e per quanto tempo) si possa applicare l’isolamento nei confronti dei detenuti: per ragioni sanitarie, nei casi di malattia contagiosa, quando lo prescriva il Medico; per ragioni disciplinari, durante l’esecuzione della sanzione dell’esclusione dalle attività in comune; per ragioni di cautela processuale al fine di far fronte alle situazioni di pericolo per l’acquisizione o la genuinità della prova. Per casi diversi da quelli specificatamente previsti dalla Legge, è fatto assoluto divieto all’Amministrazione Penitenziaria di utilizzare Sezioni o Reparti di Isolamento.
Non mi risulta – sostiene Quintieri – che il detenuto Rucci sia affetto da una malattia contagiosa tale da mettere in pericolo la salute degli altri reclusi così come non mi risulta che, lo stesso, sia stato sottoposto a sanzione disciplinare ed infine che sia stato raggiunto da un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che abbia disposto la sua allocazione in regime di isolamento. Quindi, per quale motivo, in seguito al trasferimento dalla Casa Circondariale di Catanzaro, non è stato allocato in “vita comune” ? Negli anni scorsi, più volte, è intervenuto il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria con delle Circolari rivolte ai Direttori degli Istituti Penitenziari per invitarli a riportare l’utilizzazione del reparto e dell’istituto dell’isolamento ai soli casi prefissati dal legislatore. Inoltre, la pregressa situazione del Rucci, emergente inconfutabilmente dalla sua cartella personale, avrebbe dovuto escludere la sua destinazione in isolamento, per il concreto ed attuale rischio di gesti autolesionistici o suicidari.
Per quali motivi, anche gli altri detenuti, uno dei quali avrebbe anche tentato il suicidio, sono stati allocati in Isolamento ed in delle “celle lisce” e cioè prive dell’arredo ministeriale ? Per quale motivo non è stato consentito a questi prigionieri di avere il proprio corredo e vestiario? Al Rucci, infine, mi risulta – prosegue Quintieri – che sia stata “censurata” la corrispondenza epistolare e telegrafica anche con l’On. Enza Bruno Bossio. Chi e per quale motivo ha disposto una cosa simile visto che è illegale in quanto la corrispondenza indirizzata ai membri del Parlamento non può essere censurata o controllata né dall’Amministrazione Penitenziaria né dall’Autorità Giudiziaria ? Il Comandante della Polizia Penitenziaria andrebbe immediatamente rimosso. Soprattutto per il gravissimo contegno scorretto avuto nei confronti dell’On. Enza Bruno Bossio e per aver ostacolato e limitato la funzione ispettiva riconosciutagli quale Deputato della Repubblica. Stessa sorte toccherebbe al Direttore essendo responsabile di tutto ciò che avviene all’interno del Carcere”.
Intanto si è conclusa ieri l’ispezione mirata disposta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando nel carcere di Rossano dopo la denuncia della deputata del Pd Enza Bruno Bossio sulle condizioni dei detenuti. Dal carcere, intanto, nessun commento, né da parte del direttore Giuseppe Carrà, né dalla polizia penitenziaria, dal momento che in istituto si attende di sapere l’esito dell’ispezione. Nel carcere di Rossano sono attualmente ospitati 260 detenuti, il 70% dei quali sta espiando una pena definitiva, 36 all’ergastolo, con un sovraffollamento, secondo un recente studio di Demoskopika, del 25,2%. Nell’istituto c’è anche una sezione di alta sicurezza dedicata ai terroristi islamici nella quale sono reclusi in 15. Nei giorni scorsi, il Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria, ha reso noto che gli agenti avevano sventato un tentativo di evasione di un gruppo di detenuti che stavano allargando le sbarre delle finestre per calarsi con le lenzuola.

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