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Cane impiccato a Sangineto, rito abbreviato per i quattro ragazzini
Processo contro i quattro giovani accusati di aver ucciso il cane Angelo. Giovedì 18 maggio, potrebbe essere emessa la sentenza.
SANGINETO (CS) – Il caso Angelo, il cane impiccato per divertimento da quattro ragazzi di Sangineto, ha indignato la quasi totalità dell’opinione pubblica generando sentimenti di ira, disgusto e disprezzo con l’elevato rischio di una pericolosa deriva giustizialista. Il 27 aprile ha avuto inizio il processo contro i quattro giovani presso il Tribunale di Paola. non c’è stato dibattimento, ma soltanto la costituzione di parte civile (che ha visto la partecipazione di un numero straordinario di associazioni protezionistiche oltre al Comune di Sangineto) e la scelta del giudizio abbreviato da parte dei difensori di tutti gli imputati. La prossima udienza è prevista per il 18 maggio con la possibilità per il Giudice di pronunciare immediata sentenza.
“Abbiamo deciso anche questa volta di non manifestare fuori dal Tribunale, – affermano in una nota uno dei rappresentanti del Partito Animalista Europeo e del Nucleo Operativo Italiano Tutela Ambientale – ma di assistere al processo in aula. Non sarà nostra intenzione esercitare ingerenze verso gli Organi giudicanti, eviteremo di offrire qualsiasi pretesto che possa infastidirli o provocarli pertanto non esterneremo bandiere, simboli o loghi. Saremo presenti come liberi cittadini nel rispetto delle Istituzioni senza urlare cori e commenti. Non prima, ma solo e soltanto dopo l’eventuale lettura della sentenza esprimeremo il nostro giudizio nei modi ritenuti adeguati secondo giustizia, indipendentemente dalla legge.
Comunque vada Angelo non otterrà’ giustizia dalla legge, – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – anche se il Giudice applicasse il massimo della pena, indipendentemente dal rito abbreviato, gli imputati mai finirebbero in carcere. Lo scopo della manifestazione è quello di ottenere un immediato inasprimento delle pene nei confronti di chi maltratta ed uccide animali, per questo abbiamo trasmesso una formale istanza alle prime tre cariche dello Stato ed ai relativi gruppi parlamentari, fintanto non verrà modificata la legge nessun Angelo avrà giustizia ed altri Angelo continueranno ad essere barbaramente trucidati per gioco o per noia consapevoli che i responsabili mai varcheranno la soglia del carcere.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, condivide e sostiene la nostra iniziativa ed auspica al fine di tutelare gli animali “un approccio multidisciplinare ed un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la società in ogni sua componente: etica, sociale, economica ed istituzionale”. Anche la seconda carica dello Stato ha quindi ribadito la necessità di inasprire la normativa vigente per chi uccide e maltratta animali. La morte di Angelo pare sia riuscita in un’impresa unica, coinvolgere ed unire l’intera opinione pubblica per chiedere a gran voce pene certe per i reati contro gli animali.
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