Cultura & Spettacolo
Beppe Fiorello annuncia il nuovo progetto: una fiction Rai su ‘Il Sindaco di Riace’
La storia di Mimmo Lucano, che ha accolto i migranti nella sua Riace; diventa una fiction. Fiorello: “Siamo tutti migranti”.
DOGLIANI (CN) – “Spesso può fare buona politica una fiction, più che la politica stessa”. Queste le parole di Beppe Fiorello, durante il Festival della Tv e dei nuovi media 2017 di Dogliani, dal titolo “Frontiere”. Un Festival che ha voluto rappresentare i confini dei territori e le distanze tra popoli, in un mondo sempre più globale e attraversato da uno dei più grandi fenomeni migratori della storia; nel tentativo di abbattere tali confini e distanze fisiche ed ideologiche. E nel corso del Festival, il direttore di RaiFiction Tinni Andreatta ha annunciato il nuovo progetto che vedrà protagonista Fiorello: ‘Il sindaco di Riace’.
“È la storia di Mimmo Lucano – spiega la direttrice di RaiFiction – che ha accolto i migranti creando un’opportunità di crescita per Riace, paese calabrese che si era svuotato. I migranti hanno ripopolato il paese, è un esempio di integrazione straordinario”. “Sento già la battuta: ‘Portateli a casa tua’ – aggiunge Fiorello – invece questo progetto realizzato dovrebbe diventare un modello. L’idea mi è venuta una notte, navigando su Internet, a caccia di idee. Tra le cinquanta persone più importanti stilata da Fortune, tra tanti nomi di potenti della terra, al quarantesimo posto degli uomini più influenti del mondo leggo: Mimmo Lucano. Chi è? Cerco e trovo la sua storia.
Nel 1998 a Riace sbarca una nave carica di curdi. Le vecchie case e le botteghe abbandonate rinascono, ora ci lavorano un calabrese e un migrante. Ho girato per Riace, c’è tutto il mondo, è una comunità perfetta. È bellissima perché in ogni bottega trovi un calabrese e un migrante, un calabrese che fa il pane con un’indiana, un netturbino cingalese. Il modello Riace ti dice che il Paese non deve avere paura dei migranti. Non dobbiamo avere paura dei migranti – conclude con passione l’attore tra gli applausi – ma di chi non sa gestire queste anime perse. Siamo tutti migranti. Lucano mi ha raccontato delle lacrime della madre quando accompagnò la sorella che si imbarcava per l’Argentina. Sapeva che non l’avrebbe più rivista. È un gioco di specchi la migrazione: loro siamo noi”.
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