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‘Campagne in lotta’ a Rende: ‘Basta allo sfruttamento dei migranti nei campi’

RENDE (CS) – Se le arance e i mandarini vengono venduti a prezzi ‘popolari’ è grazie al lavoro sottopagato dei braccianti.

La rete nazionale ‘Campagne in lotta’ opera in varie zone d’Italia con i lavoratori e le lavoratrici migranti, l’obiettivo? Le tutele sul posto di lavoro. La rete promuove in primo luogo la messa in gioco dei lavoratori e delle lavoratrici; dalle condizioni abitative a quelle igienico-sanitarie, dall’orario di lavoro al salario, al permesso di soggiorno, l’intento primo della rete è quello di dar voce ai diretti interessati. Tra i molti centri, “Campagne in lotta” opera anche a Corigliano Calabro, meta importante per lavoratori stagionali. «Da qualche anno a questa parte a Corigliano arrivano un significativo numero di migranti – racconta un’attivista del posto – la maggior parte del lavoro è stagionale, ma ci sono anche migranti di seconda e terza generazione, perché alcune comunità sono stabili dagli anni ’80 a Schiavonea». La comunità maggioritaria è quella nord-africana, ma molti vengono anche da paesi dell’est Europa; le attività prevalenti riguardano la pesca, il commercio, l’agricoltura e l’edilizia. L’importanza di far conoscere le condizioni di disagio, precarietà e sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, ha spinto alcuni dei membri del nodo calabrese della rete a promuovere un’iniziativa a Cosenza, oggi giovedì 10 luglio, presso lo Spazio Precario Autogestito Arrow, l’ ex succursale del liceo scientifico Pitagora di Rende, autogestita da più di un anno da giovani studenti e precari. L’inizio è previsto per le 19.30. Sarà proiettato un video-inchiesta realizzato a Foggia da lavoratori e attivisti sulle condizioni del lavoro nei campi, a seguire è previsto un dibattito aperto sul tema, poi la cena etnica per finanziare la scuola d’italiano per migranti a Corigliano. La serata si concluderà con un po’ di musica dal vivo.

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