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Papa Francesco in Calabria: inizia una nuova estate

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Papa Francesco in Calabria: inizia una nuova estate

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Finalmente la chiesa calabrese si “desta”.

Io per natura non credo alle casualità, alle cose che succedono così senza un motivo, senza una spiegazione: credo che per tutte le cose si compie un disegno che, non è un destino. Ed ecco che in un particolare momento storico della nostra Nazione e del Mondo un Papa trova il coraggio di dimettersi ed i Cardinali trovano il coraggio di eleggerne uno “suggerito” dallo Spirito Santo e non dalla “politica” e, questo Papa trova il “coraggio” di abbracciare e fidarsi del suo predecessore. La chiesa cammina con il “coraggio” di due successori di Pietro. Questo Papa “venuto da lontano”, dall’altra “parte del Mondo”, ha uno sguardo profondo che va oltre. Così, già nel nome , Francesco, c’è quella spinta che ha segnato un pezzo di storia. Sicuramente non a caso manda in Calabria un uomo di Dio, un vicino di casa, lui è pugliese, fresco di nomina, a cui da un grande impegno: andare in Calabria ed a Cassano, in uno dei luoghi dove succederanno cose terribili: un sacerdote sarà ammazzato, un bambino trucidato. Lui, monsignor Nunzio Galantino, oggi più che ieri, uomo di “fiducia” di Papa Francesco, lo dicevo, non a caso, nasce nel 1948, un anno che segna una svolta importante per la nostra Nazione: entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, ci sono le prime elezioni che seguono il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale, ma, nel 1948, in Italia siamo anche sull’orlo della guerra civile a seguito dell’attentato a Palmiro Togliatti: un uomo che cresce in un Paese liberato ma, segnato dal prezzo troppo alto che ha dovuto pagare. Ed ecco, ci sono voluti un Papa venuto dall’altra parte del Mondo ed un Vescovo “quarantottino” per gridare con forza e con coraggio, finalmente un monito forte ai mafiosi che non lascia spazio ad interpretazioni, è senza appello: siete degli scomunicati e poi al carcere dei Castrovillari non il perdono ma, quel perdono che comunque ha un prezzo: un “perdono che va accompagnato”. Per concludere con il non richiesto “piacere” alla politica: no soldi, no favori. Un “quarantotto” anche per la chiesa locale.

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