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I ‘boss’ dell’Asp Cosenza rinviati a giudizio, il processo inizierà tra un anno
COSENZA – Saranno tutti messi alla sbarra, ma non prima di un anno. Torneranno in tribunale esattamente il 4 Giugno 2015.
In quella data dovranno rispondere dei 119 incarichi legali per un importo che si aggira sui tre milioni di euro affidati ad avvocati amici, ed ‘amici di amici’. Consulenze esterne che, secondo le fiamme gialle, potevano essere evitate usufruendo degli otto professionisti già in forze all’ASP di Cosenza. Sul banco degli imputati i ‘notabili’ della sanità bruzia: Franco Lucio Petramala, Franco Maria De Rose, Gianfranco Scarpelli. A fargli compagnia saranno i funzionari Giovanni Lauricella, Maria Rita Iannini e l’ex direttore amministrativo Flavio Cedolia insieme ai due fratelli avvocati Nicola e Dario Gaetano accusati di essere i beneficiari delle consulenze d’oro elargite dall’ASP senza alcuna gara ad evidenza pubblica. Petramala, ricordiamo, fu piazzato nel managment dell’ASP da Agazio Loiero, mentre De Rose e Scarpelli si garantirono la poltrona grazie alla nomina di Scopelliti. Ora dovranno rendere conto delle spese stratosferiche che secondo i baschi verdi sarebbero state sostenute dall’ASP con i soldi dei contribuenti. Nel frattempo la posizione di Andrea Gentile figlio di Antonio Gentile del Nuovo Centro Destra è stata stralciata dall’inchiesta. Il protagonista dell’Oragate che vede oggi lo stampatore Umberto De Rose, accusato di violenza privata per il blocco delle rotative che si presume fosse finalizzato ad impedire l’uscita della notizia che lo vedeva come indagato di spicco all’interno dell’inchiesta sulle consulenze ‘allegre’ dell’ASP, è stato infatti inserito in un troncone d’indagine seguito dalla Procura di Paola.
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