Pasqua in carcere, visita ai detenuti per chiedere l’amnistia
Redazione
Amnistia per la Repubblica e Garante dei detenuti in Calabria, Radicali proseguono la battaglia storica di Marco Pannella. La mattina di Pasqua visita in carcere.
VIBO VALENTIA – “La mattina di Pasqua visiteremo i detenuti nel carcere di Vibo Valentia e proseguiamo digiuno di dialogo con Nicola Irto per il Garante dei detenuti, mentre altri compagni marceranno a Roma, da Regina Coeli a San Pietro, per chiedere un provvedimento di amnistia.” Queste le parole di Candido (Partito Radicale Nonviolento), che continua: “E’ trascorso ormai quasi un anno da quando il leader del Partito Radicale è venuto a mancare, ma i Radicali anche in Calabria non mollano la lotta non violenta per chiedere un provvedimento di amnistia e, in Calabria, l’istituzione del Garante regionale delle persone private della libertà personale. Proseguire la battaglia storica di Marco Pannella per l’amnistia e l’indulto quale riforma obbligata per l’immediato rientro dello Stato nella legalità, è la priorità del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.
La crisi della giustizia – prosegue Candido nel comunicato – e il protrarsi della non applicazione del dettato costituzionale (come ci ammonisce da tempo il Consiglio d’Europa e la Corte europea dei diritti dell’uomo) pongono in pericolo l’esistenza stessa dello Stato di diritto. E non dobbiamo dimenticare che l’Italia, da almeno trent’anni, è condannata per violazione del principio della ragionevole durata del processo, diritto tutelato anche dalla nostra Costituzione, oltre che dalla Convenzione E.D.U. Domenica di Pasqua, mentre molti compagni marceranno a Roma da Regina Coeli a San Pietro per chiedere un provvedimento di amnistia, come ci ha insegnato Marco Pannella, con una delegazione di iscritti al Partito Radicale composta da Ernesto Mauro, Cesare Russo e Rocco Ruffa, dalle ore 9:00, – grazie alle autorizzazioni ottenute da Rita Bernardini – saremo in visita alla casa circondariale di Vibo Valentia.
Durante le tante visite fatte con continuità negli anni in tutte le dodici carceri calabresi abbiamo appurato, troppo di frequente, come molti detenuti, seppur malati, spesso non godono del pieno diritto alle cure e alla salute; che la quasi totalità non accede a forme rieducative essenziali come il lavoro, lo studio e l’affettività a causa di carenze strutturali, di agenti di Polizia Penitenziaria, di educatori, di personale amministrativo e di magistrati di sorveglianza. Per questo riteniamo urgente, non più procrastinabile, discutere il progetto di Legge regionale n°10/34^ presentato il 13 maggio del 2015 da Nicola Irto ed arenatosi in commissione dal 30 giugno dello stesso anno. Sono passati quasi due anni e l’ignavia non è più tollerabile. Ad un anno dalla morte di Marco approvare la legge e istituire il Garante dei detenuti in Calabria sarebbe un bel modo per ricordarlo”.
Giuseppe Candido, insegnante, militante storico del Partito Radicale, segretario dell’associazione Non Mollare e già candidato, nel 2013, alla Camera dei Deputati con la lista Amnistia Giustizia Libertà; ricorda ancora che “Rocco Ruffa è in sciopero della fame – digiunando da oltre tre mesi 5 giorni alla settimana e aggiungendo un giorno di sciopero della sete – per chiedere al presidente del Consiglio Regionale della Calabria Nicola Irto e al Consiglio Regionale tutto, di discutere e approvare il progetto di legge regionale presentato ormai due anni fa dallo stesso Nicola Irto ma finito nel dimenticatoio. Ai 5 giorni di sciopero della fame e un giorno di sciopero della sete di Rocco Ruffa, Candido aggiunge da un po’ di tempo – con una simbolica “staffetta radicale” – un giorno alla settimana di sciopero totale della fame, della sete e autoriduzione di insulina, essendo lo stesso Candido diabetico. Come da consuetudine radicale – conclude Candido – pur non marciando fisicamente con loro, con la visita in carcere a Vibo e la prosecuzione del digiuno di dialogo con il presidente Irto, non faremo mancare la nostra vicinanza ai compagni che invece marceranno a Roma (dal carcere di Regina Coeli a piazza San Pietro), per chiedere un provvedimento di amnistia e indulto previsto dalla nostra Carta Costituzionale proprio nei casi come quello in cui ci troviamo a vivere con carceri sovraffollate e una lentezza cronica dei processi”.