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Dopo 4 anni fermato ‘Ignoto 1’, il presunto assassino di Yara Gambirasio
BERGAMO – A trovare il corpo della tredicenne, dopo tre mesi di ricerche dalla sua scomparsa, nascosto tra le sterpaglie, fu un aeromodellino caduto in un campo incolto.
L’uomo che scopri il cadavere di Yara, vide prima dei vestiti: “sembravano stracci – disse – poi però avvicinandomi ho visto i piedi”. Dopo anni di indagini dunque, l’assassino di Yara, 13 anni, scomparsa il 26 novembre da Brembate Sopra, in provincia di Bergamo, è il figlio illegittimo di un autista scomparso. La svolta ieri pomeriggio quando è arrivata la notizia del fermo di Massimo Giuseppe Bossetti ritenuto l’omicida di Yara, incastrato dal Dna. A comunicarla il ministro dell’interno, Angelino Alfano: “Le forze dell’ordine, d’intesa con la magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio“. L’uomo ha 44 anni, è sposato, ha tre figli, è incensurato e fa il muratore, e forse aveva lavorato proprio nel cantiere dove i cani molecolari fiutarono per la prima volta “qualcosa” indirizzando gli inquirenti sul posto.
‘Ignoto 1’ ora ha un volto e un nome
Prelevato da casa e interrogato in caserma, non ha risposto a nessuna delle domande del pm ma anzi, ha dapprima respinto le accuse, e poi si è avvalso della facoltà di non rispondere come ha riferito l’avvocato d’ufficio Silvia Gazzetti. Al figlio illeggittimo dell’autista , si è arrivati dopo che gli inquirenti hanno individuato la madre, che aveva avuto una storia con l’autista Giuseppe Guerinoni, morto nel ’99 e il cui Dna, era stato prelevato dopo la riesumazione e cui era riconducibile il profilo genetico trovato sugli slip di Yara. Il cerchio intorno a Bossetti ha iniziato a stringersi quando alla donna è stato fatto il tampone. I test sono stati ripetuti due volte per avere la certezza che fosse proprio lei, la madre di Ignoto 1, e Guerinoni il padre. All’anziana i carabinieri erano arrivati sulla base di alcune voci di paese che le avevano attribuito una frequentazione negli anni Sessanta con Giuseppe Guerinoni. Per individuare l’assassino di Yara in questi anni sono stati prelevati oltre 18mila campioni genetici e non solo in provincia di Bergamo. E gli inquirenti sono sicuri: “la compatibilità non lascia dubbi” perchè è del 99,99999987%. Gli investigatori hanno anche sequestrato una Volvo station wagon e un furgoncino Peugeot Ranch di colore chiaro. Inoltre, pare inoltre che il cellulare di Bossetti è risultato tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è stato trovato il cadavere, nell’ora in cui sarebbe avvenuto l’omicidio e che determinerebbe la presenza dell’uomo proprio lì e nel momento in cui Yara veniva ammazzata.Bossetti, dopo l’interrogatorio l’uomo, è stato trasferito in carcere.
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