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Il voto europeo compromette la regione: Maiolo chiede spazio ad Oliverio
Se a livello nazionale il PD è contento di aver avuto un consenso storico, in Calabria, il medesimo risultato non fa sorridere tutti.
Così, sorride a metà Mario Maiolo che, nonostante sia stato il più votato in Calabria, non entra in Europa. Il suo mancato ingresso in Europa spegne però il sorriso al suo “compagno” di partito e ancora presidente della provincia di Cosenza, l’altro Mario, quel Oliverio che era già in campagna elettorale per le regionali: lui che aspirava alla carica di presidente. Un dispiacere che, paradossalmente, guarda alla mancata elezione di Maiolo che è direttamente proporzionale alla messa in discussione della sua leadership regionale. Si, perché Maiolo certo può contare su una probabile maggioranza del partito per “imporre” la sua candidatura alla Regione: “facciamo le primarie, ha detto, ma la forza di Oliverio è già nota”. Come per dire io sono il più forte e lui deve mettersi da parte: anche perché Oliverio è stato sempre contrapposto ai big del partito. Così, in Calabria, continua una “guerra” interna al PD che ha segnato solo una tregua apparente in campagna elettorale ma che viene da lontano: dall’elezione della segretaria regionale. Quella che si apre oggi sarà dunque una fase difficile per il PD e per uomini del calibro di Maiolo ed Oliverio che certamente non avranno nessuna voglia di mettersi da parte o cedere il passo. Dall’altro lato, il centro destra dovrà fare i conti, volendo o nolendo, anche con Scopelliti che non vola a Bruxelles ma si riconferma leader in Calabria. Anche qui non saranno contenti ne i Gentile ne gli Occhiuto. Per la politica regionale si annuncia quindi un’estate caldissima ed un autunno infuocato: anche se magistratura non mette “becco”.
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