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Viadotto Cannavino, arriva la Procura ad indagare sulla sua sicurezza
L’esposto di denuncia è stato firmato dal Codacons. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati, ipotizzato reato contro l’incolumità pubblica.
CELICO (CS) – Dopo segnalazioni su segnalazioni, denunce su denunce, continui monitoraggi e quant’altro; l’ormai famoso viadotto Cannavino, diventa interesse primario della magistratura che apre un’inchiesta sulle condizioni di sicurezza pubblica. Nei giorni scorsi, infatti, hanno fatto capolino nella sede Anas di Cosenza, Carabinieri delegati dal procuratore Mario Spagnuolo; per acquisire tutta la documentazione relativa al ponte, sito sulla SS 107 ‘Silana-Crotonese’. Il timore, più volte espresso dagli automobilisti, è proprio quello dell’incolumità pubblica; in quanto il viadotto (ribattezzato Ponte di Celico), presenta un avvallamento nella sua parte centrale – all’altezza di due giunti – che preoccupa (da anni ormai) i cittadini.
Con il passare del tempo, infatti, ad occhio umano il viadotto sembra curvarsi sempre di più e la paura è che possa cedere, ma l’Anas – più volte – ha rassicurato la popolazione sulla stabilità del tratto, lungo circa 400 metri. E più volte, inoltre, il Cannavino viene sottoposto a monitoraggi (anzi, dopo la visita della trasmissione televisiva ‘Striscia la Notizia’, potremmo dire a continui monitoraggi). Fatto sta che, nonostante le rassicurazioni dell’Anas, gli automobilisti sono rimasti del parere che il rischio vi sia ed anche sia imminente. Dello stesso parere la Codacons che, lo scorso novembre, ha firmato l’esposto di denuncia in Procura. E da questo sono partite le indagini. Attualmente non ci sono iscritti nel registro degli indagati, ma s’ipotizza il reato contro l’incolumità pubblica.

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