L’eccezionale innovazione si deve anche al dr. Carmine Gentile, nato a Paola e attualmente in forze presso l’Università di Sydney
PAOLA (CS) – Ci stiamo avvicinando sempre di più all’era in cui gli organi umani potranno essere letteralmente “stampati” e sostituiti in poco tempo: l’era – com’è stata definita da diverse riviste e quotidiani – delle stampanti “bioprinter”. Macchinari, in altre parole, in grado di realizzare matrici programmabili secondo un codice genetico.
È stato il team di cui fa parte, infatti, ad ottenere delle cellule che, presto, potrebbero essere utilizzate per riparare i tessuti cardiaci danneggiati.
La ricerca, testata recentemente in laboratorio, potrebbe di fatto dare nuove speranze a quei soggetti colpiti da malattie cardiovascolari. Iniziata nel 2006, quando lavorava presso la Medical University of South Carolina, e proseguita poi a Sydney, ha portato il dr. Gentile alla realizzazione di una “bio-stampante” in grado di garantire la rigenerazione dei vasi sanguigni.
Il giovane ricercatore calabrese, dopo aver condotto i suoi studi, ha lavorato nelle scorse settimane a stretto contatto con i cardiologi affinché la sua ricerca possa essere applicata direttamente sui pazienti.
