Area Urbana
Katya Gentile su Facebook: “Ciró, lo chiamavano mister 20%”
Un post diretto e duro, quello apparso sulla bacheca Facebook di Katya Gentile, ex vicesindaco della giunta Occhiuto sulla vicenda legata all’estromissione di Giuseppe Cirò capo della segretaria del sindaco.
COSENZA – “Era il 2011, ci eravamo insediati da poco, ma il chiacchiericcio su tal Giuseppe Cirò non si placava. Secondo i bene informati – scrive la Gentile – lo chiamavano ‘mister 20%‘ per i suoi trascorsi in Regione Calabria, dove dicevano avesse conquistato il gagliardo appellativo al servizio dell’on. Roberto Occhiuto, chiedendo mazzette pari al 20% dell’importo delle cifre che venivano erogate. Poi, sembra che un giorno, un malcapitato, coraggioso e inconsapevole, anzichè assecondare Cirò, fece una piazzata negli uffici di segreteria dell’on. Occhiuto ed il povero Roberto, ignaro di tutto e scandalizzato per l’accaduto, pare che fu costretto per le urla ad uscire dalla stanza accanto e ad allontanare in malo modo il suo più stretto collaboratore, senza denunciarlo però”.
“Le voci non si placavano, dicevamo – scrive ancora Katya Gentile – ed i malpensanti nel 2011 si chiedevano come mai, un soggetto del genere, che Roberto Occhiuto era stato costretto ad estromettere dai suoi uffici per gravissimi motivi, fosse invece entrato nelle grazie del fratello sindaco neoeletto, che addirittura lo nominava capo della sua segreteria. A chi non verrebbe qualche dubbio? Lo stesso sindaco che, dall’alto della sua trasparenza adamantina e della sua notoria onestà, vuole far credere ai dementi che nel Comune di Cosenza regni la legalità e che lui stesso si sia erto a strenuo difensore della stessa (tanto da aver messo in atto negli anni regolari controlli contabili), come mai ha impiegato sei (6) anni prima di rendersi conto che Cirò, come sostiene lui, rubava? Ma soprattutto perchè Cirò tace e non si difende?”.
“Mi auguro che esista un giudice serio, integro e super partes – conclude Katya Gentile nel suo post su Facebook – distante da pagliacci e truffatori seriali, disponibile a scoprire quanto potrebbe costare il silenzio di Cirò a tutti i cosentini e a scoperchiare finalmente quel maleodorante calderone di melma sul quale più di uno in passato si è seduto…”.
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