Cultura & Spettacolo
Con Laura Morante una Locandiera del terzo millennio: cena con delitto, avvolti dal mistero (FOTO)
Al Teatro Auditorium Unical, due giorni della straordinaria pièce teatrale ‘Locandiera B&B’ di Edoardo Erba. Cast d’eccezione diretto da Andò, che scava nell’anima ‘oscura’ di ciascuno di noi.
ARCAVACATA (CS) – Una ostessa contemporanea, immersa in un rebus; in una condizione misteriosa, fatta di humour nero; crimini; ironia e infatuazioni: tutto questo e molto altro, è lo scenario di teatro della ‘Locandiera B&B’ di Edoardo Erba. La sorprendente Laura Morante torna in scena con una rivisitazione del classico, incarna l’albergatrice (che in fin dei conti non si sente neanche tale), la padrona di casa – potremmo dire – Mira, parente assai lontana della Mirandolina classica, ma con alcuni tratti che le accomunano. Lo stupefacente spettacolo è andato in scena per due giorni, al Teatro Auditorium Unical diretto da Fabio Vincenzi che, ancora una volta, è riuscito a portare a Cosenza una rappresentazione di altissimo livello, facendoci rammentare che il Teatro esiste ed è vivo anche nella città bruzia.
E lo si è potuto scorgere dalla folta partecipazione: nessuno è rimasto insoddisfatto, pubblico più che mai incantato (impossibile il contrario). Ma è soprattutto l’effetto sorpresa, l’inaspettato, oltre all’eccellenza del cast, che ha fatto sì che nessuno potesse distogliere lo sguardo dal palco neanche per un secondo.
La Locandiera di Erba, infatti, non ci ha ricondotto nel passato settecentesco di Goldoni, come ci si aspetterebbe; ma in Toscana, in un tempo e in un luogo imprecisati. La Mira diretta da Roberto Andò, si presenta ai suoi “ospiti” inizialmente insicura, imbarazzata, fa gaffe e sembra esser “succube” del marito (che non si vede mai); ma progressivamente acquista un atteggiamento dominatrice, calcolatore, scoprendo in sè un potere di seduzione sugli uomini, manipolandoli a proprio piacimento. Nessuno dei personaggi è ciò che sembra, i codici comportamentali sono molto lontani da quelli goldoniani. Il cast è formato da Bruno Armando e Roberto Salemi (i clienti affaristi), Danilo Nigrelli (il Cavaliere, ovvero il “sicario”), Eugenia Costantini e Giulia Andò (le “attrici”), Vincenzo Ferrara (il contabile).
Se il classico di Goldoni era proto-femminista, in questo copione prevale, invece, un istinto di incertezza e nello stesso tempo consapevolezza di voler sopravvivere, in una notte con ospiti non definiti. Prevale sempre qualcosa di losco. C’è volutamente sulla locanda un alone di mistero, su ciò che c’è veramente dietro. Locandiera B&B è un thriller con tocchi di commedia, perfettamente in linea con i nostri tempi in cui tutto sembra ma nulla è. Ognuno agisce per proprio tornaconto e l’astuzia la fa da padrone. La storia si chiude all’insegna di un preciso messaggio: a metà tra pessimismo e realismo; dove a trionfare è proprio l’amoralità. Tutti i personaggi sono delle “anime nere”, illuminati solo dal bagliore della loro bravura e carisma. Il testo di Erba può essere letto come una critica velata della società contemporanea in cui viviamo, fatta di ossessioni e tormenti (in primis quelli del denaro) che fanno emergere alla fine la vera anima, quella ambigua e celata per gran parte della pièce teatrale. Un tuffo, dunque, nella parte oscura dell’animo, anche quella che in apparenza sembra esser la più bianca e pura. In pratica un tuffo in ognuno di noi.
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