Ci sono delle cose che, di primo mattino, ti disgustano anche se, professionalmente, ormai pensi di essere abituato a tutto.
Dopo un primo maggio travagliato, specialmente nella nostra Regione, le varie proteste per il lavoro che restano tutte in piedi, da destra e da sinistra, passando per il centro, dalla Regione come in Europa, non trovi proposte per il lavoro ma solo dichiarazioni di potere e di chiaro sapore elettorale. Così abbiamo l’europarlamentare forzista Aldo Patriciello, che si accorge solo oggi che “L’enorme flusso migratorio proveniente dalle coste africane ed in particolar modo dalla Libia non può essere gestito soltanto dall’Italia, né tantomeno dalle Regioni meridionali cui si sta chiedendo uno sforzo sovrumano in termini di accoglienza ed assistenza agli immigrati”. Spostandoci alla Regione troviamo il decalogo del coordinatore del Nuovo Centro Destra, senatore Antonio Gentile per il quale, pensate un po: “Entro il 15 giugno dovremo scegliere il candidato o la candidata a guidare la Regione: dovrà essere una persona in grado di saper governare, di essere espressione di consenso reale e non autoreferenziale: il tempo della liquidità è scaduto abbondantemente”. Scorrendo le email poi troviamo le solite inaugurazioni dell’onnipresente Oliverio sempre più proiettato dalle “inutili” province al salto di “qualità”. Dietro poi troviamo chi cerca un posto al “sole” in queste liste sempre più stringenti della Regione e chi invece è alla ricerca di accordi trasversali che bypassano regolarmente partiti inesistenti. Insomma ognuno mette in campo la sua “faccia tosta” incurante del danno che ha fatto e che sta facendo e addirittura che continuerà a fare. Pensate che il senatore Antonio Gentile, per rendere l’idea ha spodestato perfino la leggendaria cultura cinese di Lao Tzse “la rabbia rende passato il futuro e noi non vogliamo avere un grande avvenire dietro le spalle”. Dal cinese noi vogliamo riportare però un’altra affermazione a lui attribuita: “la violenza deve essere rigettata quanto più possibile, e che la guerra, anche se vinta è sempre portatrice di morte piuttosto che di feste e trionfi”. Finendo con la raccomandazione a De Rose di andarsi a guardare il leggendario “vecchio maestro” (Lao Tzse significherebbe proprio Vecchio Maestro). Imparerebbe che ai cinghiali preferiva il bufalo.
