Area Urbana
Arrestata a Cosenza coppia che faceva prostituire e filmare le proprie figlie
Padre e madre sono accusati di violenza sessuale su minore, sfruttamento della prostituzione minorile e pedo pornografia.
COSENZA – Prostituzione minorile all’ex campo nomadi di Vaglio Lise. Si chiude, anche se solo a livello giudiziario, la triste vicenda che ha portato alla scoperta di una squallida realtà sociale all’ombra delle baracche ormai distrutte dall’incendio di qualche anno fa. Stamattina i carabinieri di Cosenza hanno tratto in arresto, su ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Catanzaro, una coppia di coniugi L. L. e V. L. di 53 e 49 anni, entrambi rumeni e già sottoposti alla misura degli arresti domiciliari da tre anni dovendo scontare la condanna ad otto anni di reclusione per i reati di violenza sessuale su minore, sfruttamento della prostituzione minorile e pedo pornografia. I reati si sarebbero consumati dall’anno 2011 all’ottobre 2014 quando marito e moglie vennero posti in stato di fermo e le loro tre figlie affidate ai servizi sociali ed ospitate in una struttura protetta. Restano loro da scontare altri cinque anni di pena a cui, già nel 2014 avevano tentato di fuggire partendo per la Romania dopo aver appreso che le forze dell’ordine li avrebbero a breve ammanettati. Rientrati a Vaglio Lise però vennero arrestati immediatamente.
I due genitori residenti da anni a Cosenza, entrambi disoccupati, per sbarcare il lunari facevano prostituire le proprie tre figlie allora minorenni. Le bambine di età compresa tra i 10 e i 14 anni venivano indotte ad allontanarsi dal campo in auto con i propri clienti. A contrattare il prezzo della prestazione, che pare si aggirasse sulle venti euro, erano a volte gli stessi genitori ai quali spesso venivano consegnati direttamente i soldi, dopo che le bambine avevano terminato il rapporto sessuale. Aldo Turano ex guardia giurata 75enne di Rende, deceduto in questi anni, era uno dei clienti più ‘fidelizzati’. Per due anni si recava periodicamente nel campo rom di Vaglio Lise per fare i ‘regalini’ (ricariche telefoniche, piccole somme di denaro o soldi spicci) alle bimbe che soddisfavano le proprie fantasie con il consenso dei genitori. L’anziano, condannato (a 9 anni e 10 mesi di detenzione) insieme ai due coniugi, in più occasioni filmò le ragazzine nei momenti di intimità che era solito trascorrere con loro, ovviamente a pagamento e senza preservativo. Nei filmati venivano ritratte altre quattro bambine di cui gli inquirenti pare non siano mai riusciti a stabilire l’identità. Una volta emerso lo scandalo anche il pensionato aveva tentato di far perdere le proprie tracce emigrando in Romania.
Le ragazzine si prostituivano nelle auto dei clienti, nelle loro abitazioni o in casolari abbandonati. Il padre delle tre sorelline, uomo affetto da Sla, era stato inizialmente accusato di aver più volte abusato delle figlie, ma i giudici hanno ritenuto sufficienti le prove del reato ed è stato quindi assolto dal reato di violenza sessuale. L’inchiesta era stata avviata dopo alcune segnalazioni che parlavano di uno strano via vai di bambine dalla casa del pensionato che per guadagnare la fiducia dei genitori delle vittime, si sarebbe presentato come maresciallo dei carabinieri in pensione. Durante la perquisizione domiciliare nelle disponibilità di Turano oltre ad un’enorme mole di materiale pedopornografico è stata ritrovata un’agenda in cui appuntava con dovizia di dettagli le violenze inferte alle bimbe, di cui una disabile affetta da evidenti ritardi. ‘‘Sono un uomo, non pensavo fosse reato. Ho sbagliato’’ queste le parole con le quali il pensionato rendese ormai passato a miglior vita, separato padre di due figli e nonno di due bimbi, ha tentato, invano, di difendersi.Quarantamila euro, in tutto, i proventi raccolti dai due genitori facendo prostituire le tre bambine per almeno quattro anni.
LEGGI ANCHE
Pedofilia, l’ex vigilante avrebbe abusato anche di una disabile
Ragazzine rom vendute per rapporti sessuali, si allargano le indagini
Cosenza, abusi sessuali su due sorelline rom a Vaglio Lise. Tre condanne
Prostituzione bimbe rom, il caso passa a Catanzaro competente per pedopornografia
Social