Archivio Storico News
Il clan Mancuso spara sui ‘fratelli’, frattura nella ‘ndrina di Limbadi
CATANZARO – Scontro fraticida all’interno di una delle cosche più influenti della ‘ndrangheta.
Una frattura tra le fila della cosca Mancuso di Limbadi, la piu’ potente della provincia di Vibo Valentia, ufficialmente coesa, ma in realta’ segnata da diverse lacerazioni nate per la gestione e il controllo del territorio. E’ questo il contesto in cui maturo’ il duplice omicidio di Romana Mancuso, sorella dei boss dell’omonima cosca, e del figlio Giovanni Rizzo, avvenuto il 26 maggio 2008 a Nicotera. Il quadro investigativo emerso dalle indagini sull’episodio e’ stato reso noto nel corso di una conferenza stampa che si e’ svolta stamattina a Catanzaro dove il questore Carella ha sottolineato che “con questa operazione e’ stato chiarito un episodio molto grave accaduto a Nicotera sei anni fa, con il duplice tentato omicidio di due esponenti del potente clan”. La ricostruzione dell’attivita’ investigativa e’ stata effettuata dal capo della Mobile di Catanzaro: “Si e’ trattato di un agguato molto cruento con numerosi colpi di Kalashnikov e varie armi. L’inchiesta “Dinasty” – ha aggiunto Ruperti – ha evidenziato le divisioni tra le varie articolazioni della famiglia Mancuso. C’erano contrasti in famiglia, ma fino a quell’agguato c’era un accordo che nessuno dei Mancuso doveva morire ed al massimo si colpivano i soldati”. Le indagini sono state riaperte grazie alle testimonianze di Ewelina Pytlrz, la donna polacca ex moglie di Domenico Mancuso, che ha raccontato alla polizia alcuni retroscena. Tra questi, ci sono anche elementi utili alle indagini sul duplice tentato omicidio che, abbinati ai riscontri dell’epoca, hanno permesso di risalire a Pantaleone Mancuso, 53 anni, irreperibile da oltre un mese, e a Giuseppe Salvatore Mancuso, 25 anni, attualmente detenuto. Il mese scorso la Dda aveva emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Pantaleone Mancuso, per la stessa inchiesta, ma l’uomo si era reso irreperibile. Oggi e’ stato, invece, notificato a padre e figlio l’ordinanza di arresto, cosi’ come richiesto dal pm Simona Rossi al gip di Catanzaro.
Social