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Orge con undicenni ricattate sul web i cinque ‘orchi’ tutti in libertà
COSENZA – E’ iniziato il processo a carico dei due quarantenni che avrebbero adescato due minori costringendole a fare sesso in gruppo.
Per mesi le obbligarono ad avere rapporti orali ed anali. Ieri in aula presso il Tribunale di Cosenza, si è tenuta la prima udienza a carico del commerciante Luigi Caruso e dell’imprenditore edile Antonio Scaglione. Alla sbarra i due ‘magnacci del web’ che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. Loro, che con affinate tecniche affabulatorie sarebbero riusciti a tenere sotto scacco per un paio d’anni due ragazzine all’epoca dei fatti undicenni attraverso minacce ed intimidazioni, inducendole ad incontrarli per poi appartarsi in macchina per soddisfare le proprie fantasie, saranno riconvocati il 20 maggio. Si è invece concluso il rito abbreviato per i tre ventenni che assistevano alle orge con gli amici. Carmelo R. di 22 anni, Nicola Mark B. di 22 anni e Giovanni L. falegname di 21 anni, sono stati condannnti due anni e quattro mesi di reclusione. Per tutti la pena è sospesa mentre è stata stralciata la posizione degli altri due ragazzi minorenni che avrebbero assisitito ai momenti di pervesione iscenati da Scaglione e Caruso. Appuntamento al Metropolis e poi dritto verso la zona industriale. A volte i genitori delle ragazzine, entrambe appartenenti alla media borghesia cosentina, le accompagnavano invece al centro commerciale Due Fiumi ignari di tutto e il luogo dell’orrore diventava il Vallone di Rovito. Sesso in cambio di silenzio. I rapporti si consumavano tra le due ragazzine e due, tre o a volte uno solo degli indagati. Nei giorni a seguire su internet si commentavano gli incontri conconversazioni che il Procuratore Dario Granieri definì “spiazzanti anche per un uomo in età adulta”.
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