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‘E naufragar m’è dolce in questo mare’: Scopelliti non si candida alle Europee

La politica calabrese ci da lo spunto per attualizzare anche una poesia del grande Giacomo Leopardi.

Analizzando la situazione politica, stamani, con le attese dimissioni di Scopelliti, la mancata candidatura anche alle Europee che, però lascia spazio ad un probabile futuro “posto al sole”, mi fa venire in mente proprio l’Infinito di Leopardi che di seguito voglio proporre alla vostra attenzione completa di parafrasi tratta dal sito confidenzialmente.it

 

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,

e questa siepe, che da tanta parte

dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminati

spazi di là da quella, e sovrumani

silenzi, e profondissima quïete

io nel pensier mi fingo; ove per poco

il cor non si spaura. E come il vento

odo stormir tra queste piante, io quello

infinito silenzio a questa voce

vo comparando: e mi sovvien l’eterno

e le morti stagioni, e la presente

e viva, e il suon di lei. Così tra questa

immensità s’annega il pensier mio:

e naufragar m’è dolce in questo mare.

 

Parafrasi: Questo solitario colle mi è stato sempre caro, insieme con questa siepe di alberi che nasconde allo sguardo una così grande parte dell’orizzonte più lontano. Ma sedendo (dietro la siepe) e immaginando col pensiero io mi costruisco nella mia mente spazi illimitati, che vanno oltre la siepe, silenzi sconosciuti agli uomini e una quiete profondissima, tanto che, davanti a questo infinito provo sgomento. Non appena, però, sento il fruscio del vento che passa tra le piante, io paragono l’infinito silenzioso di prima a questo rumore: e così penso al tempo infinito, all’eternità che racchiude i tempi passati e la vita presente, di cui mi arrivano le voci e i rumori. Così, in questa immensità formata dall’infinito dello spazio e dall’infinito del tempo, si annega il mio pensiero. E il naufragare, l’annientarmi in questo mare, mi è dolce.

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