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Discarica di Celico, presidio in Prefettura: “Arrivano camion dalla Campania”

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Discarica di Celico, presidio in Prefettura: “Arrivano camion dalla Campania”

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COSENZA – Il Comitato Ambientale Presilano non si arrende.

Stamattina un nutrito gruppo di attivisti preoccupati dagli sversamenti autorizzati nel sito di Celico ha iscenato un presidio di protesta in piazza 11 Settembre per chiedere udienza al Prefetto. Tra le questioni che intendono portare all’attenzione di Tomao risulta esservi anche quella legata all’aggressione subita nel corso del blocco dei camion da parte delle forze dell’ordine che paradossalmente avrebbe portato alla notifica di sanzioni amministrative ai danni degli stessi manifestanti. Il conferimento in discarica oggi avviene sotto il controllo del presidio permanente  in contrada San Nicola che pare sia l’unica realtà a vigilare affinchè i rifiuti sversati vengano depositati nel rispetto delle norme per la salvaguardia della salute. Gli attivisti chiedono quindi chi sia tenuto a controllare le attività della discarica dove negli ultimi giorni sono stati avvistati mezzi provenienti dalla Campania che scaricavano rifiuti utilizzando tecniche di traino vietate per legge. Il protocollo d’intesa siglato da alcuni Comuni della Presila consente agli enti che abbiano raggiunto il 60% di differenziata di utilizzare il sito gestito da Mi.Ga.. Un provvedimento che apparentemente pare premiare le realtà virtuose, ma che in verità potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso per il territorio. “Inizialmente – spiega Francesco Salistrieri – un’ordinanza regionale aveva stabilito che i rifiuti passassero per Calabria Maceri e venissero pretrattati prima di essere conferiti in discarica. Poi un’ordinanza successiva ha consentito ad alcuni Comuni di passare direttamente per la Mi.Ga. che però non ha i mezzi per garantire tutti i passaggi di pretrattamento necessari. Abbiamo avuto modo di entrare nuovamente in discarica e controllare come si sta lavorando. L’indifferenziato fortunatamente non va direttamente in discarica, ma mancando alcuni passaggi che non garantiscono pienamente la sicurezza di salute e ambiente. Noi siamo contrari a tutto cio’. Se la società si attrezzasse dei macchinari che in questo momento non ha il problema potrebbe essere superato. Così si sta invece commettendo un illecito e la responsabilità è sia della Regione che ha autorizzato questo percorso sia la Mi.Ga. stessa che per assurdo risulta essere anche la parte lesa di questa triste vicenda”.

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