Archivio Storico News
Il numero chiuso fa infuriare i collettivi dell’Unical. VIDEOINCHIESTA al Telesio
ARCAVACATA (CS) – Corsi di laurea blindati anche all’Unical. Cosa pensano gli studenti del business dei test d’ingresso?
“A troppi studenti è impedito il libero accesso all’università statale, spesso selezionati mediante prove stravaganti. Secondo noi – affermano in una nota il collettivo universitario Laboratorio Politico P2 Occupata insieme ai militanti del MOTESTO – questo non è che un tassello del quadro complessivo di attacco all’istruzione pubblica. La formazione diventa sempre più per quei pochi che se la possono permettere. Ne abbiamo prova con l’anticipazione dei test d’ingresso, che grazie al ministro Carrozza si terranno ad aprile e soprattutto con la riduzione dei posti disponibili (quest’anno per medicina ed odontoiatria sono diminuiti di quasi un quarto). Verrà ad incidere in modo più rilevante nei percorsi di studio la condizione economica di partenza dello studente. Come collettivi studenteschi abbiamo voluto denunciare questa situazione ed evidenziare come le decisioni vengano prese senza considerare i nostri bisogni. Perciò abbiamo ritenuto inevitabile ripartire da un confronto diretto con gli studenti che vivono le problematiche dell’istruzione sulla propria pelle. Proprio da qui è nata una video-inchiesta, che abbiamo già pubblicato in rete (col nome “Numero blindato”) proprio l’11 marzo, giorno del termine delle iscrizioni alle prove anticipate. Nonostante i pareri divergano a proposito del bonus maturità e del modello scolastico a cui ispirarsi, dalle interviste emerge chiaramente che l’intero sistema di selezione per come è pensato non rappresenta altro che un business. Come testimoniato dalla viva voce degli studenti è profondamente ingiusto il fatto che chi ha la possibilità di pagarsi una preparazione privata, abbia più possibilità di superare queste prove. Ancora, per gli studenti intervistati, i quesiti, troppo spesso si allontanano dai programmi della scuola pubblica. Non ci siamo fatti mancare niente. Abbiamo intervistato anche il preside del liceo classico Telesio Antonio Iaconianni, il quale si esprime molto criticamente sull’anticipo deciso dal ministero che invece “dovrebbe lasciare gli studenti della scuola secondaria superiore in pace”. Speriamo di contribuire con questo inizio di inchiesta a stimolare il confronto tra studenti: che se ne parli nelle assemblee d’istituto e nei cortili. Noi cominciamo da qui”.
Social