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Paesaggi avvelenati: l’inchiesta Valle dell’Oliva
AMANTEA- Ci sono paesaggi che mozzano il fiato, letteralmente.
La Valle dell’Oliva, che si trova fra i territori dei Comuni di Ajello, Serra d’Ajello, Amantea e San Pietro d’Amantea è infetta, danneggiata e rovinata da scorie sotterrate che hanno intaccato non solo la terra, ma anche l’aria, anche la stessa vita che scorre in quei luoghi. Έ l’allucinante l’aumento statistico di patologie tumorali nel periodo fra il 1992 e il 2001, come riportato dal distretto sanitario di Amantea. Ma che la Valle dell’Oliva fosse pericolosa, lo scoprì Giancarlo Fuoco, che pescava regolarmente nella valle, e lo scoprì a sue spese, venendo logorato e ucciso da una neoplasia polmonare con metastasi epatica. Oltre a lui, molti altri sono ormai lacerati dall’interno per colpa di questi veleni che ormai si trovano anche nell’aria. Il capo dei pm paolani Giordano chiese giudizio per diversi presunti implicati nel caso, l’ imprenditore Cesare Coccimiglio, i proprietari di terreni Vincenzo Launi, Giuseppina Marinaro e Antonio Sicoli, e il concessionario di suolo demaniale Arcangelo Guzzo, tutti difesi dagli avvocati Nicola Carratelli, Giuseppe Filice e Vincenzo Osso. Le persone indagate si sono dichiarate tutte estranee alla situazione, e dopo un’attenta ricostruzione nell’inchiesta si sono costituite in giudizio numerose parti civili. Mentre il processo continua, il territorio di Valle dell’Oliva continua a marcire.

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