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Se Celico non vuole la spazzatura di Cosenza, perché il Nord dovrebbe volere quella del Sud
Mi affaccio alla finestra e guardo montagne di rifiuti accumulati ai lati delle strade, adagiate ai muri delle scuole e degli uffici pubblici e, forse dico anche “che schifo”.
Sento per strada alcuni politici regionali lamentare il fatto che il Piemonte e l’Umbria non hanno voluto la spazzatura calabrese. Ma, dico fra me e me “perché non ci danno una mano, sempre i soliti nordisti”. Sempre sotto la mia finestra, è una bella giornata di sole, sento litigare il sindaco di Cosenza e quello di Celico: il presilano dice al cittadino: “tu da me la spazzatura non la porterai mai. Io non la voglio”. Ribatte il cittadino: “ma c’è un’ordinanza della Regione…”. Si, la Regione ti ha fatto un’ordinanza ed un’autorizzazione ma io ne ho firmata un’altra: “per ragioni atmosferiche si vieta il conferimento al comune di Cosenza”. Ma, c’è il sole!?. Così penso: perché il Piemonte e l’Umbria dovrebbero prendersi la spazzatura della Calabria se Celico non vuole quella di Cosenza? Tutte le ragioni sono giuste: quella di Celico e quella di Cosenza ma, forse bisognerebbe solo mettere sul tavolo la Ragione e non solo la politica. Sempre da quella finestra apprendo che il sindaco della città ha denunciato quello di Celico per “interruzione di pubblico servizio”. Passa anche Occhiuto. Sento anche il suo commento e la sua polemica: “Pur essendo nella stessa corrente politica dell’attuale governance regionale, com’è noto ne ho spesso criticato l’operato in maniera diretta. Credo però sia giunto il momento che i cittadini aprano gli occhi anche su tutti gli altri i quali hanno avuto negli anni responsabilità di governo regionale e provinciale, distaccandosi dalla visione di questa vecchia politica che ha sfruttato il territorio da un punto di vista ambientale e delle risorse, e che ha condotto operazioni clientelari utilizzando gli Enti e le Asp persino per formare le liste elettorali”. Il sindaco è su tutte le furie: “Liberiamo la Sila e la presila da questi eterni personaggi, sempre gli stessi, che, insieme ai loro compari, opprimono la crescita dei calabresi. Dobbiamo liberare la nostra regione da questi signori per non continuare con la politica indiscriminata dell’impoverimento del territorio e delle sue risorse, ambientali e umane. Per non continuare con la politica delle discariche, delle assunzioni clientelari e delle sagre delle patate”. Chiudo la finestra schifato anche perché penso che dall’una e dall’altra parte si mandano in piazza, strumentalizzati, cittadini in buona fede e continuo a chiedermi: “perché il Piemonte e l’Umbria dovrebbero prendersi la nostra spazzatura”?
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