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Gratteri a “Presadiretta”: “La mia nomina a Ministro, bloccata da Napolitano”

Stasera il magistrato si racconta e racconta il mondo della ‘ndrangheta, nella rubrica “Iacona incontra”; nell’ambito del programma “Presadiretta” di Riccardo Iacona.

 

ITALIA – Nella prima puntata della nuova edizione di “PresaDiretta”, in onda stasera dalle 21,15 in poi; Riccardo Iacona il giornalista autore-conduttore del famoso programma televisivo di Rai Tre, ha scelto di ripartire quest’anno proprio da uno dei personaggi più amati e più seguiti d’Italia: il Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri. Simbolo della giustizia italiana, il magistrato è conosciuto in tutto il mondo per la sua lotta alla ‘ndrangheta; un uomo che da 30 anni vive sotto scorta e che ogni giorno rischia la vita per combattere la piaga della mafia e onorare il suo mandato. Nicola Gratteri, infatti, è per antonomasia l’uomo che con le sue indagini è riuscito a sequestrare tonnellate di cocaina ai cartelli calabresi del narcotraffico e a decimarne le famiglie di élite, nessun altro prima di lui aveva osato tanto o era arrivato a tanto.

Nella prima punta di Presadiretta del 2017, dunque, il Procuratore ricostruirà con Riccardo Iacona il perché non è diventato ministro della Giustizia nel governo dell’ex premier Matteo Renzi, uno scoop che solo l’esperto giornalista poteva ottenere. E così nella sua rubrica, ‘Iacona incontra’, Nicola Gratteri, racconterà quello che è la ‘ndrangheta, dove s’insinua, con chi “marcia”, come si combatte e quali siano i suoi livelli di pericolosità.

“Sento il bisogno – dice Iacona – di fare parlare di più le persone che hanno qualcosa da raccontare. E per questo ci vuole tempo: la televisione ansiogena, che taglia tutto al minuto, impedisce di ragionare. Io, invece, sento la necessità di riflettere di più sulle cose che succedono”. ‘Presadiretta’ parte proprio da una lunga conversazione con Gratteri. L’incontro con il procuratore di Catanzaro, racconta Iacona, “è stato bellissimo”. “Nell’intervista – spiega Iacona – il magistrato ricostruisce le mosse che lo portarono ad un passo dall’assumere l’incarico di ministro della Giustizia del governo guidato da Matteo Renzi, che lo cercò per quel ruolo. Lui si rese disponibile ma il Presidente Napolitano disse ‘no’ e bloccò la nomina“.

Gratteri, ricorda Iacona, ha dimostrato “di essere indipendente dalle parrocchie politiche e dalle correnti della magistratura. E’ stato nominato procuratore capo di Catanzaro: un distretto in un certo senso sottovalutato dalla classe dirigente. Gratteri combatte contro la ‘ndrangheta, è davvero un magistrato in prima linea“. Non solo. Iacona sottolinea “il forte contributo che Gratteri ha dato sia al governo Letta sia all’esecutivo Renzi facendo delle proposte utili per abbattere del 60% le prescrizioni”.

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