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Nella classifica 2016 degli ‘orrori’ nel mondo dell’arte, Occhiuto e la vicenda del Tesoro di Alarico

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Nella classifica 2016 degli ‘orrori’ nel mondo dell’arte, Occhiuto e la vicenda del Tesoro di Alarico

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Nella classifica de Il Giornale dell’Arte, la rivista più autorevole nel campo dei beni culturali, trovano posto tra ‘il peggio del 2016’ Sgarbi, il Tesoro di Alarico e l’architetto Mario Occhiuto.

 

COSENZA – La leggenda del tesoro di Alarico, i pareri continuano a dividersi: il primo cittadino di Cosenza, Mario Occhiuto, ne sostiene energicamente il progetto, camminando a testa alta contro ogni critica e ribadendo la sua convinzione che ciò serva ad un rilancio da un punto di vista turistico, culturale ed economico della città. C’è, invece, chi considera il tutto uno spreco immane di fondi e chi, come lo stesso Vittorio Sgarbi – inizialmente contrario – poi si ricrede (guarda caso nel momento in cui ha avuto il “posto” di Assessore al comune di Cosenza) precisando comunque la sua posizione: “Il tesoro non esiste, ma se serve per rilanciare e far sognare la città ben venga“. Oggi, però, arriva la batosta per tutti i favorevoli al progetto: 82 autorevoli opinionisti hanno stilato una lista del meglio e del peggio del mondo dell’arte promuovendo 457 opere e bocciandone 118 (tra queste vi è anche il famoso Tesoro di Alarico). Nove categorie: dalla mostra al fatto politico, dall’artista al funzionario pubblico, dal restauro al libro, sono entrate nella classifica che viene stilata ogni anno da “Il Giornale dell’Arte”, il mensile italiano più importante nel campo nazionale riguardo i beni culturali.

 

L’architetto di casa nostra, nonchè il sindaco della città bruzia Occhiuto, è stato bocciato in pieno nel suo progetto ambizioso “dell’aberrante vicenda del Tesoro di Alarico”; così come definito da Antonio Pinelli, uno dei più importanti storici dell’arte europei. Accanto a lui, piovono critiche anche per “Mario Pagano, soprintendente per l’Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Cosenza per aver stipulato una convenzione con Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza”. Per l’esperto nel peggio del 2016, nella sezione “Il Museo e la Galleria pubblica” trova posto il Tesoro di Alarico a Cosenza e la sezione “l’artista, l’architetto e l’opera dell’anno” (sempre nel peggio 2016) se “l’aggiudica” l’architetto Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza; mentre nella sezione “il funzionario, il politico e l’addetto ai lavori”, Mario Pagano (come appena citato). E poi nella categoria “Il critico o storico”, ce n’è anche per chi solitamente di critiche ci campa: “Peggio del solito Sgarbi? Mi sembra difficile”

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E ancora..la critica al primo cittadino continua. La rubrica a firma di Dario Del Bufalo, sulle “Bufale archeologiche”, viene incentrata sulla bufala del Tesoro di Alarico; con una dettagliata spiegazione del perchè non può esistere il fatidico tesoro: “..E’ probabile che proprio a Cosenza i fedeli uomini delle sue truppe lo abbiano sepolto nell’alveo del fiume Busento. E’ probabile che lo storico Cassiodoro ci abbia raccontato questa storia della morte di Alarico con tutti i dati a sua disposizione (anche se oltre 100 anni dopo quegli eventi). E’ invece improbabile che Alarico viaggiasse (con le sue truppe veloci e leggere) carico di ben 25mila chili d’oro e oltre 150mila chili d’argento! E’ improbabile che i suoi soldati e il suo successore Ataulfo lo abbiano sepolto con l’enorme bottino del sacco di Roma che apparteneva a tutta la truppa!”.

 

Poi Del Bufalo rincara la dose: “Detto questo non capisco perchè il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, si ostini a voler cercare e disseppellire un tesoro che non può esistere e che il Ministero dei Beni culturali gli ha vietato di scavareNon capisco perchè spendere 7 milioni di euro in questo progetto fallimentare, anzichè restaurare il decoro perduto di una bellissima città che va in pezzi“. La stessa considerazione viene fatta dai residenti delle zone periferiche della città e soprattutto dai residenti del centro storico; ma poco importa la priorità ora è “ricercare il tesoro”, magari con quello poi verranno ristrutturate le case di Cosenza vecchia; sperando sempre che i turisti che affolleranno la città (grazie al progetto di Alarico in tutte le salse), non s’imbatteranno prima nei crolli e nelle zone degradanti e in rovina, con il rischio di accorgersi e constatare con i loro stessi occhi, che il tutto non servirà al rilancio della città intera (ma solo ad una parte di questa).

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